VIDEO Strasburgo, contestatore tenta di interrompere Orban all'Europarlamento

L'attivista fermato dalla sicurezza grida :"Per quanto hai venduto il Paese primo ministro? Un uomo si è avvicinato al premier ungherese Viktor Orban in conferenza stampa al Parlamento europeo a Strasburgo, in occasione dell’inizio della presidenza di turno ungherese alla Ue, gridando accuse verso il primo ministro. È stato immobilizzato e portato via dagli agenti della scorta di Orban. È l’attivista ungherese Márton Gyekiczki, membro del partito di opposizione ungherese Coalizione democratica e consigliere comunale di un comune alla periferia di Budapest (LAPRESSE)

Se ne è parlato anche su altri media

La protesta è stata subito bloccata dalla sicurezza e il ragazzo è stato portato fuori dall’aula. (Il Fatto Quotidiano)

Contestatore tira banconote false contro Orban al Parlamento Europeo: "Hai venduto il Paese a Putin e Xi Jinping" Un giovane contestatore si è lanciato contro il premier ungherese Viktor Orban al Parlamento europeo durante una conferenza stampa, tirandogli addosso delle banconote false e urlando. (Il Giornale d'Italia)

«Un commento per spiegare la cultura politica ungherese – ha detto Orbán commentando l’accaduto - La lingua ungherese è molto diretta, anche la comunicazione può essere dura. Un uomo si è lanciato contro il premier ungherese, Viktor Orbán, durante una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo (Corriere TV)

Negoziati immediati con Putin per la pace in Ucraina, il rifiuto della politica comune sulla migrazione e l’accusa all’élite della bolla europea di lasciare fuori dai giochi di potere le forze sovraniste, in grande ascesa in mezza Europa. (EuNews)

Il giovane è stato subito fermato e immobilizzato a terra dalla scorta di Orban. Un dimostrante ha interrotto il discorso del Primo Ministro ungherese Viktor Orban al Parlamento europeo a Strasburgo. (Tiscali Notizie)

Sulla guerra in Ucraina al premier sono arrivate una salva di domande. Lui ha risposto per le rime, sottolineando che «gran parte del mondo vuole il cessate il fuoco», difendendo le sue missioni a Kiev, Mosca e Pechino e spiegando che, né la Russia né l'Ucraina vogliono una tregua e, per questo, è necessario che un insieme di Stati li convincano. (Corriere del Ticino)