Nissan annuncia maxi licenziamenti in tutto il mondo: 9 mila posti di lavoro a rischio
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La casa automobilistica giapponese Nissan ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro a livello globale e una riduzione della capacità produttiva del 20%. La decisione è stata motivata da un forte calo delle vendite e da una “situazione grave” dei conti, che ha spinto l'azienda a prendere misure urgenti per tornare competitiva sul mercato mondiale. (QuiFinanza)
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L’azienda giapponese ha intrapreso l’azione a livello mondiale riducendo, inoltre, la propria capacità produttiva del 20% e rispondendo a un netto calo delle vendite che ha costretto il gruppo a rivedere al ribasso le previsioni sui ricavi e sugli utili operativi per l'anno finanziario 2024. (il Giornale)
Queste misure si uniranno a una razionalizzazione delle spese amministrative e degli asset in portafoglio, per privilegiare le spese in conto capitale e le attività di ricerca e sviluppo. La crisi dell'automotive, sempre più profonda, non risparmia nessuno. (ilmessaggero.it)
Le Case automobilistiche europee non sono le sole in seria difficoltà. Nissan ha tagliato per la seconda volta consecutiva le sue previsioni annuali, con l'intenzione di vendere oltre il 10 per cento di Mitsubishi e tagliare 9. (Start Magazine)
Nissan ha annunciato un drastico piano di riorganizzazione che porterà al taglio di 9000 posti di lavoro e del 20% della capacità produttiva globale. L’annuncio della nuova strategia è coinciso con la pubblicazione del bilancio per il semestre compreso fra marzo e settembre. (Corriere della Sera)
La casa giapponese annuncia una riduzione di 9 mila addetti a livello mondiale: quasi il 7% della forza lavoro pari a 133 mila persone. E in Italia i sindacati metalmeccanici attaccano il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per il taglio dell’80% del fondo automotive, chiedendo un ripristino delle risorse e un incontro a Palazzo Chigi. (la Repubblica)
Il calo delle vendite non colpisce soltanto il mercato europeo, dove il caso più eclatante è rappresentato da Volkswagen, che oltre a un piano di licenziamenti minaccia di chiudere per la prima volta nella sua storia una fabbrica in Germania. (Vaielettrico.it)