Federmeccanica ai sindacati: no a ulteriori aumenti salariali

Federmeccanica ai sindacati: no a ulteriori aumenti salariali
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Agenzia askanews ECONOMIA

Roma, 10 ott. – No ad ulteriori aumenti salariali per i metalmeccanici. Gli effetti e i risultati del modello già in essere, con adeguamenti retributivi dei minimi di garanzia pari a 310 euro riconosciuti nella vigenza del contratto (2021-2024), “non hanno precedenti ed eguali”. E’ stata questa la risposta di Federmeccanica ai sindacati, che chiedono invece incrementi mensili sui minimi tabellari pari a 280 euro a regime. (Agenzia askanews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il Presidente di … (Fim Cisl)

Di fronte alla richiesta delle organizzazioni dei lavoratori di un incremento di 280 euro mensili lordi sui minimi contrattuali per il livello C3 (ex quinto livello), le associazioni datoriali sottolineano che nel periodo 2021-2024 ci sono già stati adeguamenti ai minimi di garanzia misurati dall’indice dei prezzi al consumi. (Il Fatto Quotidiano)

Tra frizioni e rotture, la trattativa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici tra Federmeccanica-Assistal e i sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm è ancora fermo al palo. L'intesa riguarda circa 1,6 milioni di lavoratori e 30mila aziende, una forza lavoro "importante", che soltanto nel 2022 ha rappresentato l'8% del Pil italiano. (Today.it)

«Chiediamo 280 euro di aumento per ogni addetto della meccanica»

Gli industriali mettono in campo l’idea di un rinnovo su quattro anni (invece di tre) e confermano il recupero ex post dell’inflazione effettivamente registrata nell’anno precedente. (Corriere della Sera)

“A distanza di quattro mesi dall’avvio della trattativa, e dopo sette incontri, per il rinnovo per il contratto collettivo nazionale di lavoro, Federmeccanica e Assistal, al posto di rispondere alle richieste contenute nella piattaforma, hanno presentato una ‘contropiattaforma’ che non corrisponde alle principali richieste avanzate dai metalmeccanici sul salario, sulla stabilità dei contratti di lavoro, sulla riduzione dell’orario e sulle garanzie negli appalti. (Fiom-Cgil)

Ancora, tra le aziende sindacalizzate e le altre c’è una differenza di salario del 18 per cento. Una forbice delle diseguaglianze che si consolida e che prevede come soluzione un contratto nazionale (scaduto da poco) che veda un incremento dei salari. (Gazzetta di Reggio)