No, alla fine John Elkann non si fa il caffè (comprandosi Bialetti via Exor). Anche la moka diventa cinese?
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Da qualche tempo si è parlato di un possibile interessamento di John Elkann per Bialetti, l’azienda simbolo del Made in Italy che con la sua moka ha fatto storia. L’idea di vedere il fondatore di Exor, il principale veicolo finanziario della famiglia Agnelli, entrare in gioco per rilanciare l'azienda di Omegna è circolata per alcune ore negli ambienti dell'imprenditoria ma nonostante le voci insistenti, il destino di Bialetti sembra condurre molto lontano. (MOW)
La notizia riportata su altre testate
Lo si legge in una nota dell'azienda, dopo che l'autorità di controllo della Borsa, la Consob, aveva chiesto chiarimenti sulle indiscrezioni di stampa che indicavano fra i potenziali compratori anche il gruppo Hermes e la famiglia Elkann. (RaiNews)
Nel weekend indiscrezioni di stampa avevano parlato di un coinvolgimento di Jakyval, società lussemburghese riconducibile alla famiglia Guerrand Hermes, poi la società ha aggiustato il tiro, rendendo noto che sono in corso trattative con Nuo Capital (fondo al 50% Exor e 50% Stephen Cheng) per la cessione di una partecipazione di maggioranza e conseguente delisting. (Il Sole 24 ORE)
Bialetti ha comunicato che sono in corso trattative con Nuo Capital, fondo partecipato al 50% da Exor e al 50% da Stephen Cheng, per la cessione di una partecipazione di maggioranza e il conseguente delisting. (Websim.it)
In una trattativa in cui, dopo che nella giornata di domenica 30 marzo sono uscite notizie che vedevano in corsa anche la famiglia Guerrand Hermés e gli Elkann (attraverso Exor), è stata la Bialetti stessa, con una nota sul portale 1Info, a spiegare cosa sta succedendo. (Torino Cronaca)
Se l'auto (elettrica) sembra alla frutta, John Elkann si fa... il caffè. O almeno la moka. Spunta anche Exor nell'operazione che potrebbe salvare la storica Bialetti (è stata fondata nel 1919), l'azienda di Omegna, nel verbano, a un passo dal naufragio. (Torino Cronaca)