Musk ferma la sua lotteria pro Trump. Per ora

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Primaonline ECONOMIA

L’avvertimento del dipartimento di Giustizia Usa ha spinto Elon Musk a sospendere momentaneamente la lotteria da un milione di dollari rivolta agli elettori degli Stati in bilico non ancora registrati per sostenere Donald Trump. Secondo il monito delle autorità, l’operazione rischia di violare la legge federale che vieta di pagare qualcuno per votare o registrarsi. Finora il miliardario se l’era cavata sostenendo che firmare la petizione non richiede alcuna appartenenza partitica specifica e quindi, tecnicamente, il milione di dollari non viene donato per votare il tycoon. (Primaonline)

La notizia riportata su altre testate

Secondo la Cnn, che cita fonti anonime, la divisione di integrità pubblica del dipartimento ha iniziato una lettera ad America Pac “negli ultimi giorni”, avvertendo che la distribuzione di 1 milione di dollari a elettori scelti a caso potrebbe violare la legge federale. (Forbes Italia)

Chi ha «regalato» a Donald Trump l’appoggio di Elon Musk? Era inevitabile che l’imprenditore più ricco d’America e del mondo, nonché un’icona dell’innovazione tecnologica, finisse per appoggiare il candidato repubblicano portandogli in dote tanti soldi e un social media come X (ex-Twitter)? A prescindere da come finirà questa elezione, il fattore-Musk di sicuro ha aiutato Trump; oltre ai finanziamenti il fondatore di Tesla, Space X, Starlink e altre imprese, ha un seguito nel mondo degli appassionati di tecnologia e innovazione. (Corriere della Sera)

Elon Musk continua a offrire direttamente agli elettori le sue fortune di uomo più ricco del mondo a sostegno dell'elezione di Donald Trump. (Adnkronos)

La lotteria presidenziale porta a un nuovo livello la monetizzazione del voto

L’ultima idea è di mettere in palio un milione di dollari al giorno per tutti gli elettori che abbiano so… (L'HuffPost)

Il miliardario ha promesso il bottino a persone a caso che firmino una petizione promossa dal suo super Pac e finalizzata a sostenere Donald Trump. (L'Unione Sarda.it)

Fa parte della cultura popolare la credenza che Joseph Kennedy, non sapendo più cosa regalare al figlio John, gli avesse comprato la Casa Bianca. Ancor prima, nel 1895, il senatore americano Mark Hanna passò alla storia per la risposta data a un giornalista: «Ci sono due cose importanti in politica. (Avvenire)