Fiom Belluno: EDIM: Sciopero e presidio unitario Fiom e Fim martedì 26 novembre
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Continua la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento di Setteville dove la Bosch ha comunicato di voler di licenziare trenta operai, a cui se ne aggiungono dieci con contratto interinale, su un totale di 80 presenti in questo momento. Oltre allo stabilimento di Setteville (Quero Vas fino a gennaio scorso) il gruppo Bosch è intenzionato a cedere anche lo stabilimento di Villasanta (in provincia di Monza Brianza). (Fiom-Cgil)
Se ne è parlato anche su altri media
I licenziamenti saranno attuati entro il 2030. Quanti sono i licenziamenti I licenziamenti annunciati riguardano principalmente 3.500 lavoratori della divisione "cross-domain computer solutions", i cui contratti saranno interrotti entro la fine del 2027. (QuiFinanza)
Ultim'ora news 22 novembre ore 17 Bosch prevede di tagliare 5.500 posti di lavoro in tutto il mondo, di cui 3.800 in Germania, a causa delle difficoltà dell'industria automobilistica che pesano anche sui fornitori. (Milano Finanza)
Si chiede il ritiro della procedura e il rilancio produttivo per evitare che la crisi dell’automotive gravi sulle famiglie e sul territorio. Anche lo stabilimento di Villasanta rischia la cessione, con un totale di 160 esuberi su 380 tra le due sedi. (Radio Più)
Lo stabilimento Bosch di Bari al centro delle politiche aziendali, senza alcuna intenzione di depotenziamento. È stato detto in maniera chiara la scorsa settimana in seno all’incontro del Comitato aziendale europeo, un concetto ribadito a distanza di un anno. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il settore automobilistico tedesco, un tempo fiore all'occhiello dell'economia nazionale, sta attraversando una fase di profonda crisi. L'annuncio dei tagli al personale da parte di Bosch, il più grande fornitore mondiale di componenti per auto, è un segnale allarmante che conferma le difficoltà strutturali del settore. (Virgilio)
Bosch ha annunciato che prevede di tagliare 5.550 nuovi posti di lavoro in tutto il mondo, principalmente in Germania, a causa delle difficoltà nel mercato dei veicoli nuovi. (La Stampa)