Mattarella: «Per ricostruire la verità chiedere a Paesi amici di collaborare»

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Avvenire INTERNO

ANSA Su Ustica c’è da fare tutto quanto possibile per ricostruire la verità anche chiedendo la «collaborazione dei Paesi amici». Una «ferita aperta», la definisce Sergio Mattarella in un messaggio inviato nel 44esimo anniversario nella tragedia, «una strage di dimensioni immani» in cui «rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo», ricorda il capo dello Stato, con evidente riferimento alla tesi, rilanciata di recente dall’ex premier socialista ed ex presidente della Consulta Giuliano Amato della “battaglia nei cieli” nel tentativo di colpire il leader libico Gheddafi, che chiama in causa la Francia. (Avvenire)

Su altri giornali

Non me li dimenticherò mai». «Non doveva rimanere nessuno, perché sono 44 anni che piango lacrime di sangue; e ancora oggi continuo a piangere i miei figli. (Corriere della Sera)

Ustica, figlia di una vittima "Verità la sappiamo, manca la giustizia" 27 giugno 2024 (Il Sole 24 ORE)

Presenti il sindaco Matteo Lepore, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la presidente dell'Associazione parenti delle vittime Daria Bonfietti (Corriere TV)

Il dolore delle famiglie: "Lacrime di sangue" - Il dolore delle famiglie: "Lacrime di sangue"

L'aereo era precipitato nel mar Tirreno, in acque internazionali, tra le isole di Ponza e Ustica. Cosa è successo la sera del 27 giugno 1980 a Ustica? Il Dc-9 I-Tigi Itavia, in volo da Bologna a Palermo con il nominativo radio IH870, scomparve dagli schermi del radar del centro di controllo aereo di Roma alle 20.59 e 45 secondi. (ilmessaggero.it)

“Fare piena luce su quello che accadde il 27 giugno 1980 nei cieli di Ustica è un dovere per le Istituzioni e dovrebbe essere una battaglia che accomuna tutte le componenti dello Stato. (Estense.com)

Manca ancora un pezzo alla verità su Ustica. Ma soprattutto di dolore. (il Resto del Carlino)