Afghanistan, le donne protestano per lo sblocco dei beni congelati dai Talebani
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I dipendenti dello Stato, dai medici agli insegnanti e ai dipendenti pubblici amministrativi, non vengono pagati da mesi
I finanziamenti internazionali all’Afghanistan sono stati sospesi e miliardi di dollari di beni del Paese all’estero, principalmente negli Stati Uniti, sono stati congelati dopo che i talebani hanno preso il controllo del Paese a metà agosto.
I manifestanti hanno marciato attraverso la capitale portando cartelli e gridando slogan mentre chiedevano aiuti per affrontare la travagliata situazione economica del paese. (LaPresse)
Ne parlano anche altre testate
Ai conducenti di qualsiasi veicolo invece è stato imposto invece di non ascoltare musica nelle loro auto ed è stato loro vietato far salire passeggere senza hijab (il Dolomiti)
2021-12-29T16:52+0100. 2021-12-29T16:52+0100. (Sputnik Italia)
È inserito nella lista nera degli Stati Uniti dopo l’accertamento del suo ruolo nell’attacco contro l’aeroporto di Kabul nelle concitate giornate di fuga dalla capitale afghana. Secondo molti esperti afghani, Isis-Khorasan darà filo da torcere al governo dei taliban, perché utilizza gli stessi metodi che loro hanno sperimentato contro i governi sostenuti dagli Stati Uniti (PRESSENZA – International News Agency)
“Il leader supremo dell’Emirato islamico, Mawlawi Hibatullah Akhundzada ha emesso un decreto che copre tutti gli aspetti della vita delle donne”, ha affermato Bilal Karimi, vice portavoce dell’Emirato Islamico Questi gli slogan con cui sono tornate oggi a protestare per le strade le donne afghane, che lamentano il fatto che l’Emirato Islamico stia allontanando le donne dalla società imponendo crescenti limitazioni. (Farodiroma)
- Advertisement -. AgenPress – Diverse dozzine di donne hanno organizzato una protesta chiedendo che i loro diritti all’istruzione, all’occupazione e alla libertà sociale fossero onorati. I funzionari dell’Emirato Islamico affermano che le donne possono avere diritti in base alle normative islamiche. (Agenpress)
Alcuni cronisti e fotografi sono stati fermati, l'equipaggiamento confiscato e le immagini delle macchine fotografiche cancellate. Circa 30 manifestanti si sono radunate nei pressi di una moschea nel centro della capitale, riuscendo poi a marciare per qualche centinaio di metri, intonando lo slogan "giustizia giustizia" prima di essere bloccate dai miliziani armati, che hanno tentato di impedire ai giornalisti di seguire la manifestazione. (Gazzetta di Parma)