Addio a Lina Wertmuller, la regista italiana da Oscar: aveva 93 anni
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Autrice di oltre trenta film come regista e come sceneggiatrice, la regista romana è morta ieri all’età di 93 anni dopo aver lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema - non solo italiano - con i suoi traguardi e il suo sguardo unico.
Sono stata addirittura cacciata da 11 scuole e sul set ho sempre comandato io», raccontava la regista, la cui camera ardente sarà allestita in Campidoglio
A metà degli anni 60 firmò per la tv Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone, poi tanti film per il cinema - dai titoli interminabili - che fotografavano l’Italia con disincanto. (leggo.it)
Su altre fonti
Basilischi come il capolavoro (per alcuni il più grande) di Lina Wertmüller che aveva origini lucane, di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, e che è morta ieri a Roma, a 93 anni. Basilisco, dal greco “Piccolo Re”, oppure “Re dei serpenti”, tra le fonti della discussa etimologia di Basilicata. (Il Riformista)
Presente anche Massimo Wertmüller, nipote di Lina: «Il mio ricordo è mescolato a quello di tutti, di una donna che, è inutile dirlo, ha rappresentato qualcosa di importante per tutte le donne» E' il ricordo di Mara Venier per Lina Wertmüller, scomparsa a 93 anni, fuori dalla camera ardente. (Il Messaggero)
(LaPresse) – Lacrime e applausi alla chiesa degli artisti a Roma per i funerali di Lina Wertmuller, scomparsa giovedì all’età di 93 anni. Sul feretro, oltre ai fiori, anche una foto e un paio di occhiali bianchi, segno distintivo della regista. (LaPresse)
E lei, Lina Wertmüller, ha vissuto davvero più di una vita, icona del cinema italiano del mondo – sul serio, però, non per modo di dire. È un ritratto piccolo, composto, tutto il baccano dello “stile Wertmüller” è ancora in potenza, ma attira subito l’attenzione per la sua sincerità. (doppiozero)
– Alfredo Pedullà dice la sua sul sorteggio degli ottavi di Champions League, in programma lunedì a mezzogiorno: «A me piacerebbe Inter-Manchester United, moltissimo. Nel corso di Aspettando il weekend su Sportitalia il giornalista spiega perché non sarebbe l’ideale un avversario facile. (Inter-News)
Il film era Il mio corpo per un poker, di genere western, con nel cast Elsa Martinelli, e il nome che scelse Lina Wertmüller era Nathan Witch. Si sospettano moventi politici e molti altri, una volta è stata costretta a cambiare il suo nome e a firmare un film con un nome maschile. (Cinematographe.it - FilmIsNow)