L'Asia commemora lo tsunami del 2004, morirono 226.408 persone

L'Asia commemora lo tsunami del 2004, morirono 226.408 persone
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Corriere del Ticino ESTERI

In un hotel nella provincia di Phang Nga è stata allestita una mostra sullo tsunami e verrà proiettato un documentario, mentre funzionari governativi e delle Nazioni Unite parleranno della prevenzione e della gestione delle catastrofi. Il 26 dicembre del 2004 ha segnato anche un punto di svolta su questo aspetto dato che, secondo gli esperti, la mancanza, all'epoca, di un sistema di allerta adeguatamente coordinato, ha aggravato enormemente le conseguenze del disastro. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altre testate

In questi 20 anni si è lavorato per far sì che una catastrofe del genere non sia mai più così devastante (il Giornale)

Era il 26 dicembre del 2004 quando a largo di Banda Aceh, in Indonesia, si verificò una scossa di terrremoto del nono grado della scala Richter. Nel giro di pochi minuti il movimento tellurico scatenò quello dell’oceano Indiano con onde alte fino a 50 metri che si propagarono sia verso l’interno che verso l’esterno. (varesenews.it)

Le onde altissime raggiunsero anche le coste di India, Malesia, Maldive, Myanmar, Seychelles, Somalia e Tanzania. Vent’anni fa, il 26 dicembre 2004, uno tsunami provocato da un terremoto di magnitudo 9.1 devastò tutto il Sud-Est asiatico. (Corriere TV)

Lo tsunami del 26 dicembre 2004 e i progressi compiuti nel frattempo

Si sono svolte in tutta l'Asia le cerimonie di commemorazione in memoria delle oltre 220mila vittime dello tsunami che 20 anni fa devastò il Sud-est asiatico, in uno dei peggiori disastri naturali della storia. (Sky Tg24 )

Il maremoto, con onde alte fino a più di 50 metri, andate a infrangersi lungo le cose di oltre mezza dozzina di Paesi, soprattutto India e Sri Lanka. Nelle imamgini storiche la devastazione sulle coste indiane dello tsunami che colpì il sub continente indiano il 26 dicembre 2004 accompagnato da una violentissima scossa di terremoto nell’oceano Indiano. (la Repubblica)

Uno dei pericoli maggiori, in questo senso, è rappresentato dalla cosiddetta faglia ligure, all’estremo ovest delle coste italiane, vicino alle Alpi marittime francesi. Questa faglia fu protagonista di un terremoto, storico, nel 1887, seguito da uno tsunami caratterizzato da un’onda di un metro. (Corriere del Ticino)