Cecilia Sala, cronista italiana incarcerata in Iran

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INTERNO

Cecilia Sala, giornalista italiana, è detenuta nel carcere di Evin, in Iran, dal 19 dicembre. La sua situazione è drammatica: dorme per terra, senza materasso, su una coperta, e ne ha un'altra per proteggersi dal freddo pungente della prigione. Non vede nessuno dal 27 dicembre, giorno in cui ha incontrato l'ambasciatrice Paola Amadei. Le guardie le passano il cibo, principalmente datteri, attraverso una fessura nella porta. Sala ha potuto telefonare ai suoi cari il 1° gennaio, rivelando che non ha mai ricevuto il pacco con beni di prima necessità, libri e dolci. Ha chiesto un intervento urgente, sottolineando la necessità di agire rapidamente.

La detenzione di Sala è un affronto non solo al governo italiano, ma all'intero popolo italiano. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha manifestato la sua angoscia nel messaggio di fine anno. Il ministero degli Esteri ha incaricato l'ambasciatrice Amadei di avanzare una richiesta formale al governo iraniano per il rilascio immediato della giornalista. La famiglia di Sala, che sta affrontando questi giorni difficilissimi con il massimo riserbo, è particolarmente preoccupata per le sue condizioni.

La situazione di Cecilia Sala è emblematica delle difficoltà e delle sofferenze cui sono sottoposti i detenuti nel carcere di Evin, simbolo della repressione iraniana. La giornalista ha bisogno del sostegno del suo paese per ottenere la libertà e porre fine a questa ingiusta detenzione.