Franco Maria Ricci, i labirinti del bello. Intellettuale neoclassico sotto il segno di Bodoni
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Un vero trionfo di eclettismo: e difatti, se si vogliono trovare due simboli della svolta postmoderna nell’editoria e nella cultura estetica italiane, accanto all’Adelphi non può che campeggiare proprio Franco Maria Ricci.
E che corrisponde, come in tanti hanno appreso sfogliando i suoi preziosi volumi e le sue raffinate riviste, alle iniziali di Franco Maria Ricci.
Di origini nobiliari, Franco Maria Ricci era nato a Parma il 2 dicembre 1937, e si era laureato in Geologia, lavorando per qualche anno in Turchia per la compagnia petrolifera Gulf Oil. (La Stampa)
Ne parlano anche altre fonti
Guarda il servizio di 12Tg Parma. E la mostra che lo omaggerà. (Gazzetta di Parma)
Oggi, 10 settembre, è morto Franco Maria Ricci, intellettuale designer famoso in tutto il mondo. Anche Dario Franceschini, Ministro dei beni culturali e del turismo del governo Conte, si è stretto intorno alla famiglia nel ricordo di Franco Maria Ricci. (BlogLive.it)
Franco Ricci si è spento all’età di 82 anni nella sua abitazione a Fontanellato a Parma. Nel 2015, Franco Maria Rizzi fece costruire nel suo paese un labirinto composto da piante di bambù appartenersi a venti specie diverse. (Inews24)
Come Scheiwiller consolidò un legame con Ezra Pound, così FMR si legò a Jorge Luis Borges. *. Nobile, indipendente, affascinante, Franco Maria Ricci ha creato i libri più belli – per lo meno, graficamente – dell’editoria italiana. (Pangea.news)
La grande bellezza delle immagini raccontate col talento della divulgazione. Scomparso a 82 anni nella sua casa di Fontanellato, vicino Parma, Ricci ha usato la carta – spessa e patinatissima – per condividere col pubblico la sua passione per il patrimonio artistico italiano. (La Repubblica)
Con Franco Maria Ricci ho lavorato per 36 numeri: quattro anni di collaborazione intensa e oltre 60 articoli dopo i quali ho iniziato la mia attività di critico d’arte». E’ netto il commento di Vittorio Sgarbi alla notizia della morte di Franco Maria Ricci. (Gazzetta di Parma)