Manovra, torna il concordato per pagare le mance di destra
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Il governo Meloni ha urgente bisogno di trovare soldi. La manovra al risparmio disegnata da Giorgetti non è piaciuta a nessuno, nemmeno agli interlocutori privilegiati della destra come Confindustria. E non è utile politicamente: così come adesso, non serve a far crescere il consenso né a placare gli appetiti dei partiti di maggioranza che hanno presentato 1.261 emendamenti in commissione Bilancio alla Camera (il manifesto)
Su altri giornali
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per la “riapertura dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale“. La nuova finestra sarà solo per chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre e non ha aderito alla prima tranche del concordato. (Il Fatto Quotidiano)
E allargamento della platea dei destinatari del bonus Natale. – Via libera al concordato-bis da parte. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La scadenza precedente era stata fissata al 31 ottobre, con circa 500mila partite Iva che hanno aderito per un gettito complessivo pari a circa 1,3 miliardi di euro. Si tratta di uno strumento giudiziale che consente alle imprese di pagare in anticipo le tasse dovute senza accertamenti fiscali post accordo. (Corriere della Sera)
– Tempo supplementare, fino al 12 dicembre, per consentire ai contribuenti titolari di partita Iva che ancora non lo abbiamo fatto di aderire al concordato fiscale per il 2024 e il 2025. Lo prevede il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri e che in Parlamento confluirà molto probabilmente nel dl fiscale ora all’esame del Senato. (Agenzia askanews)
Guai a chiamarla proroga. (Il Fatto Quotidiano)
Il governo ha riaperto i termini per l'adesione al concordato preventivo biennale, fissando la nuova scadenza al 12 dicembre. (Secolo d'Italia)