Danilo Dolci, 100 anni fa la nascita del Gandhi di Sicilia. Il figlio Amico: “Scelse l’Isola perché qui i bambini morivano di fame”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Ascoltava molto. Riconosceva tanta sapienza nei contadini, nel potatore, nel pescatore, quando li sentiva parlare per lui quella era già poesia”. Il 28 giugno di 100 anni fa, a Sesana, oggi in Slovenia ma allora in provincia di Trieste, nasceva Danilo Dolci. Poeta, architetto, sociologo, attivista ed educatore, fece della sua vita una lotta per la giustizia sociale e i diritti umani. Conosciuto come il Gandhi di Sicilia, scelse l’Isola per impugnare le battaglie degli ultimi, con il suo approccio di protesta nonviolenta e rivoluzione dal basso. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Si chiamava Benedetto Barretta e la sua casa di pescatori si trovava al Trappeto, il villaggio tra Palermo e Trapani sulla costa del golfo di Castellammare dove Carlo Levi aveva incontrato «la faccia triste della miseria» – come scrisse in Le parole sono pietre – gli uomini senza lavoro, “disfiziati”, senza volontà e desideri, le madri senza latte, i bambini denutriti e ridotti a scheletri». (ilmattino.it)

Danilo Dolci è stato uno dei principali attivisti nonviolenti, nonché una delle figure più importanti nell'Italia del Secondo Dopoguerra per il suo impegno politico, sociale ed educativo. Quando arriva in Sicilia, nel 1952, comincia la sua attività sociale avviando un processo di analisi, partecipazione e cambiamento che ha avuto eco in tutto il mondo. (RaiPlay Sound)

La sua lunga ricerca giunge dopo analisi e denunce dei mali del suo tempo, a consegnare al futuro uno «strumento» capace di far dialogare culture diverse, a dare forza e potere alle nuove generazioni, autonomia di giudizio a ciascuno; uno «strumento» che educa alla convivenza pacifica, all’ascolto, alla comunicazione e alimenta negli studenti la curiosità epistemica favorendo l’apprendimento, perché la conoscenza aiuta ad essere liberi, oggi più che mai, dove ciascuno deve essere paralizzato nel suo essere vivente, per poter agire unicamente come schiavo dei consumi seduto davanti ad un computer. (il manifesto)

Partinico, intitolata piazza a Dolci “Non sia solo una targa” (VIDEO)

. Il borgo di Dio (RaiPlay Sound)

Palermo antica in una rivista nazionale “In questi ultimi tempi si direbbe che è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia; e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, il Gattopardo, Danilo Dolci”, così scriveva in una lettera pastorale nella primavera del 1964 il Cardinale Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo. (Balarm.it)

Partinico da oggi ha una piazza intitolata a Danilo Dolci, il Gandhi della Sicilia come era soprannominato perle sue battaglie non violente contro mafia, disoccupazione e povertà. (PartinicoLive)