Mazzantini, 'al Tff la maternità il tema dominante nei film'
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Il tema dominante dei film è stato quello della maternità. Mi ha colpito come registi di paesi così diversi abbiano scelto questo tema declinandolo in modi diversi in un momento in cui l'uomo e l'umano sembrano essere smarriti. Abbiamo visto i film insieme a un pubblico competente nei cinema, abbiamo fatto del nostro meglio per rispettare il suo gusto". Così Margaret Mazzantini, presidente della giuria del Concorso Lungometraggi del Torino Film Festival, alla cerimonia di premiazione del Tff che ha visto Holy Rosita, primo lungometraggio del regista belga Wannes Destoop, scelto come miglior film dell'edizione 2024. (Il Mattino di Padova)
Ne parlano anche altri giornali
Trionfo del regista belga Wannes Destoop con “Holy Rosita” come miglior film. Premio speciale della giuria a “Vena” della tedesca Chiara Fleischhacker, mentre la miglior sceneggiatura va a “L’aiguille” di Abdelhamid Bouchnack, che già ha fatto bottino pieno in mattinata di premi collaterali. (La Stampa)
A vincere la 42esima edizione del Torino Film Festival, la prima diretta da Giulio Base, è Holy Rosita, il film del belga Wannes Destoop che mette al centro una maternità, quella di una ragazza emarginata e piena di debiti, che vuole diventare madre a tutti i costi. (ilmessaggero.it)
Premio della Giuria a "Vena", menzione per "Dissident". Applausi al film di chiusura "Waltzing with Brando". (TorinOggi.it)
Servono o snaturano la tradizione? Falso problema se si pensa allo “sfondamento” comunicativo e agli applausi in sala alla star di turno. Base è un ottimo anchor-man: la prossima volta andrà ancora meglio con la traduzione (come fatto alla chiusura). (Corriere della Sera)
L’opera di debutto della regista tedesca è un racconto sanguigno di dipendenza e di maternità, con un’ottima interprete. (My Red Carpet)
Davanti all'uscio del Cinema Massimo, Roberto Diecidue, 68 anni, resta con un sorriso agrodolce avv… Una giornata di cinema d'autore al Cinema Massimo tra veterani e nuove generazioni di appassionati. (La Stampa)