Torino, passerella di star: così cambiano i festival
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Diciamolo: questo festival ha vinto. Non sul numero degli spettatori o la qualità dei titoli ma nel braccio di ferro tra talent e cinema. La 42ª edizione del Torino Film Festival ha imposto una netta inversione di tendenza, destinata a segnare il futuro non solo di questa manifestazione ma dell’idea stessa di festival. Il successo (che si è potuto misurare dall’entusiasmo della Torino che conta all’inaugurazione e dallo spazio nei media) è stato evidente, perché il tappeto rosso con la sua passerella di star ha fatto dimenticare la materia di cui dovrebbero essere fatti i festival, cioè i film. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dopo la sua partecipazione al 42° Torino Film Festival, Sharon Stone ha ringraziato la città scrivendo al primo cittadino, Stefano Lo Russo, e promettendo di tornare. Un biglietto per il sindaco, ma anche per tutta la città. (Corriere della Sera)
Opera prima, si svolge in un futuro segnato dal cambiamento climatico dove la società ha raggiunto una forma di ottimizzazione estrema, ogni aspetto della vita umana è sottoposto a rigidi controlli, compreso il diritto di diventare genitori. (La Stampa)
Un'edizione dedicata a Marlon Brando, che ha visto star del calibro di Angelina Jolie presentare il proprio film ma come dice lo stesso Base "il segreto è stato concentrarsi sui film, poi abbiamo avuto la fortuna che le star siano volute venire a presentarlo". (ilmessaggero.it)
Uno dei titoli scelti per la retrospettiva che rende omaggio a Brando, la cui immagine è stata scelta come simbolo di questa 42esima edizione del festival, in occasione del centenario dalla nascita e del ventennale dalla morte del grande attore. (Vanity Fair Italia)
Fra gli spettatori più affezionati c’è Luciano Carlino, savonese di Quiliano, borgo nell’entroterra di Vado Ligure, di professione arredatore ma impegnato nel cinema al punto da aver fondato un piccolo festival, «con l’assistenza di Steve Della Casa». (Corriere della Sera)
“Quando ero ragazzina mi sono trasferita a Milano e sono diventata modella. Ho iniziato la mia carriera qui in Italia, e chi è che non ama il cibo italiano? Mi è sempre piaciuto poi tornare qui e l’ho fatto anche con i miei figli quando erano piccoli. (Artribune)