Scampia, vertice con il ministro Musumeci, focus su sfollati

Scampia, vertice con il ministro Musumeci, focus su sfollati
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Cronache della Campania INTERNO

Trovare con urgenza una soluzione per la temporanea sistemazione dei nuclei familiari che hanno dovuto lasciare l’immobile di Scampia, dove si è consumata la tragedia della scorsa settimana: questo l’impegno assunto dalle istituzioni presenti oggi a Roma al tavolo convocato dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, presente il capo dipartimento Fabio Ciciliano. PUBBLICITA All’incontro hanno partecipato anche il prefetto e il sindaco di Napoli, la Regione Campania ed il ministero dell’Interno. (Cronache della Campania)

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A Scampia è il giorno del dolore e della rabbia. Nel quartiere napoletano di Scampia i funerali di Roberto Abbruzzo, 29 anni, della madre Patrizia Della Ragione, di 53 anni, e della cugina Margherita Della Ragione, di 35 anni, morti per il crollo che si è verificato presso la Vela Celeste lo scorso 22 luglio. (Tiscali Notizie)

Le urla e i pugni sulle bare di chi non si rassegna al distacco squarciano il silenzio di un funerale all’insegna della commozione: Scampia saluta i suoi morti, Roberto, Margherita e Patrizia, ingoiati una settimana fa dal crollo del ballatoio della Vela Celeste. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

È il giorno del dolore e delle grida di rabbia, ma anche quello delle tante, tantissime sedie vuote. Fotografia spettrale della rassegnazione che si è impadronita di Scampia. (Il Fatto Quotidiano)

“Scampia risorgerà anche stavolta”, l’omelia per le 3 vittime a Scampia

NAPOLI. Per quello che mi riguarda avrei demolito tutto, ma non oggi, da tempo". (ROMA on line)

Nella Piazza Giovanni Paolo II di Scampia dove l'arcivescovo Domenico Battaglia celebra la messa sono stati allestiti due gazebo. Le esequie sono state anticipate alle 9, per l'allerta caldo. (Corriere della Sera)

“Gli abitanti di Scampia, che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all’intera città, per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia”. (Internapoli)