La Fed taglia i tassi e Wall Street crolla

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Wall Street Italia ECONOMIA

Come da attese ieri sera a Washington la Federal Reserve ha continuato nella sua politica monetaria moderatamente espansiva con un terzo taglio consecutivo ai tassi di interesse, portandoli ad un range tra il 4,25% e il 4,5%. La riduzione di un quarto di punto percentuale è stata annunciata in un comunicato del Fomc, il braccio finanziario della banca centrale americana, che così facendo ha chiuso l’anno tagliando i tassi di un intero punto percentuale, cominciando con il maxi taglio dello 0,5% in settembre e proseguendo con i due aggiustamenti moderati di novembre e di oggi. (Wall Street Italia)

Su altri giornali

La Reserve ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, ma il presidente Powell ha annunciato che è giunto il momento di fermare il ritmo dei tagli. La Fed accenna alla possibilità di nuovi tagli il prossimo anno, ma allo stesso tempo parla della necessità di cautela e del rischio di un ritorno dell'inflazione nel medio periodo. (XTB)

Pioggia di vendite su tutte le azioni di Wall Street da Intel ad Amazon a Tesla. Invece brilla il dollaro rispetto a tutte le altre valute. Le borse europee sono viste aprire in calo. Occhi a Tim, Saipem (FIRSTonline)

La Federal Reserve ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base al 4,25%-4,50%, come previsto. (Il Sole 24 ORE)

Perché i toni da falco della FED hanno portato così forti turbolenze sui mercati?

Alle ore 17.20 il Dow Jones era in rialzo dello 0,29% a 43.577 punti, mentre l’S&P500 era in progresso dello 0,07% a 6.056 punti. In rosso, invece, General Mills (-2,35% a 64,39 dollari), dopo la diffusione dei risultati finanziari del 2° trimestre 2024/2025 e la revisione delle stime per l’intero esercizio. (SoldiOnline.it)

Nexi Technoprobe (LA STAMPA Finanza)

L'esito della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di ieri sera ha influenzato negativamente i principali asset rischiosi, tra cui indici, azioni e cripto, provocando al contempo un rialzo del dollaro statunitense e dei rendimenti dei bond statunitensi. (IG)