Dopo la lite Virzì-Ramazzotti, la rivolta degli uomini: «Basta botte»

Dopo la lite Virzì-Ramazzotti, la rivolta degli uomini: «Basta botte»

Il caso della furibonda lite fra il regista Paolo Virzì e l'ex moglie Micaela Ramazzotti, con la richiesta dell'uomo di applicare il Codice Rosso a sua tutela, ha attivato l’attenzione di tante vittime silenziose mai informate sui propri diritti e fatto pervenire numerose segnalazioni e richieste di assistenza ai responsabili del contatto blu 1523 e segnalazioni all’e-mail sos@1523.it, il servizio di pronta assistenza per uomini e persone fragili vittime di violenza, dedicato anche a donne, bambini e anziani che si trovino nella medesima condizione. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altre testate

La stoccata dell’attrice romana non era proprio sussurrata: «Non resto sorpresa dall’affannoso tentativo di Paolo di voler preservare solo la propria immagine pubblica. Lo scontro a suon di comunicati non si placa e ora tra il regista Paolo Virzì e l’ex moglie, l’attrice Micaela Ramazzotti, è guerra totale. (La Stampa)

«Merda! Fai schifo». Con tutta evidenza, l'idioma ignora di essere stato scaricato, come delle qualsiasi acque nere, da una colta, illuminata lingua di sinistra normalmente gonfia di certezze. Eppure, anche il più irreprensibile degli intellettuali, il più coscienzioso degli elettori, il più illuminato dei registi, quando sbrocca, sbrocca in burino. (il Giornale)

Alla lite hanno preso parte anche la figlia del regista e il nuovo compagno dell'attrice. Il fascicolo di indagine al momento è a modello 45, senza indagati e ipotesi di reato, e le posizioni dei coinvolti sono al vaglio dei pm che hanno ricevuto una prima informativa dai carabinieri. (Adnkronos)

Lite Virzì-Ramazzotti, tipica rissa in salsa Pd

L’Adnkronos avrebbe avuto accesso alle relative denunce dei due ex e le mette a confronto La 45enne e il 60enne si sarebbero querelati a vicenda dopo la presunta lite furiosa (Gossip News)

A Paolo Virzì -secondo chi scrive il più grande regista italiano vivente- autore di capolavori come “My Name is Tanino”, “Caterina va in città”, “Ferie d’agosto” e molti altri, è accaduto il contrario: è lui, il regista, ad essere entrato dentro uno dei suoi film. (MOW)

Una faccenda fisiognomica, certo – “La faccia da comunista ce l’ha” – ma, anzitutto, un documento di coscienza. Paolo Virzì ha la faccia da Piddì. (Nicola Porro)