Siria, i ribelli prendono il controllo dell'aeroporto di Aleppo
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Siria, i ribelli prendono il controllo dell'aeroporto di Aleppo 02 dicembre 2024 Milano, 2 dic. - I combattenti ribelli siriani sono stati visti all'aeroporto internazionale di Aleppo e al vicino aeroporto militare di Nayrab dopo un'offensiva lampo contro le forze governative e i loro alleati. Sabato i ribelli guidati dagli islamisti hanno preso il controllo della maggior parte di Aleppo, insieme al suo aeroporto e a decine di città vicine, ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, un osservatorio di guerra. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altre testate
Perché qui, in quello che rimane della capitale, non importa a quale religione tu appartenga. Sono gli ultimi giorni di dicembre 2016 e Damasco è fredda, forse più del solito. (il Giornale)
La Guerra di Siria scoppiò nel 2011 come varietà locale delle Primavere arabe. A differenza di altri raìs, Bashar Assad resistette, chiamando in suo aiuto prima l’Iran e i suoi basisti libanesi di Hezbollah, poi la Russia. (Liberoquotidiano.it)
Dopo aver conquistato Aleppo, il suo aeroporto e decine di cittadine vicine, i combattenti guidati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) sono entrati ad Hama. Continuano gli scontri in Siria tra l'esercito regolare e i ribelli jihadisti filo-turchi che hanno lanciato un'offensiva nel nord del Paese. (La Stampa)
I combattenti dell'opposizione siriana hanno affermato di avanzare verso la città di settentrionale Hama dopo aver preso il controllo della vicina Aleppo. I combattenti dell'opposizione guidati da Hayat Tahrir al-Sham sono entrati ad Aleppo , costringendo le forze governative a ritirarsi dalla città di importanza strategica, che conta oltre 2 milioni di abitanti. (la Repubblica)
La prima è quella locale, cioè di un conflitto che va avanti dal 2011 e che, dal 2020, era giunto a una sorta di pax voluta dagli attori regionali che muovono le pedine sullo scacchiere mediorientale. (Il Fatto Quotidiano)
Ed hanno atteso il momento più propizio, con i tre principali alleati del regime in difficoltà – Iran, Hezbollah – o perché impegnati su altri fronti, ossia la Russia in Ucraina. L’attacco era stato quasi annunciato, presentato come la «Risposta all’aggressione» (i continui bombardamenti da parte dei lealisti sulle zone abitate). (Corriere della Sera)