Manifestazione a Damasco per i diritti delle donne

Manifestazione a Damasco per i diritti delle donne
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Gazzetta di Parma ESTERI

Manifestazione a Damasco contro uno Stato confessionale e per i diritti delle donne. Centinaia di persone sono scese in piazza, dieci giorni dopo la caduta del regime di Assad per mano di una coalizione guidata da islamisti radicali. "Vogliamo la democrazia, non uno Stato religioso", "Siria, uno Stato libero e laico", hanno scandito i dimostranti, uomini e donne, radunati nella piazza degli Omayyadi (Gazzetta di Parma)

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Centinaia di persone hanno manifestato durante la giornata di ieri in Siria e, in particolare, la capitale Damasco si è riempita di una popolazione che gridava e rivendicava uno Stato democratico e i diritti delle donne in Siria. (Ultima Voce)

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Si tratta di Aisha al-Dibs, che è la prima funzionaria donna di alto livello selezionata nel governo del dopo Assad. La nuova amministrazione provvisoria di al-Jolani in Siria ha nominato capo dell’ufficio per gli affari delle donne una donna. (Il Fatto Quotidiano)

Il gruppo Andreotti: “bilancio di previsione non troppo partecipato”

Centinaia di persone hanno manifestato a Damasco per la democrazia e i diritti delle donne nella nuova Siria , per la prima volta dalla caduta della capitale in mano a una coalizione guidata da islamisti radicali. (Gazzetta del Sud)

L’attivismo civico nelle città comincia a prendere slancio in Siria. Si tratta di alcuni ceti abituati a stili di vita laici, che ora temono di essere travolti dall’ondata islamista, guidata da Hayat Tahrir al-Sham che, mentre cerca di ripulire la sua immagine dal passato qaedista, nella pratica sociale ancora dimostra la sua vera natura salafita. (Contropiano)

Grottaferrata (Rm) – “Giovedì 19 dicembre è stata discussa in aula consiliare la proposta del Bilancio di previsione 2025. Un consiglio durato più di otto ore, che si è protratto per la discussione di circa 30 emendamenti al bilancio presentati in aula dalla Lista di maggioranza “Siamo Grottaferrata“, motivo per il quale non si è potuto poi entrare nella discussione delle singole voci che compongono la manovra votata dalla maggioranza. (La Torre Oggi)