Nomine Ue, la tattica della premier Meloni (che punta ancora al risultato)

Nomine Ue, la tattica della premier Meloni (che punta ancora al risultato)
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Corriere della Sera ESTERI

Giorgia Meloni è tornata da Bruxelles nella notte tra giovedì e venerdì, comprensibilmente provata dalle trattative convulse al tavolo del Consiglio europeo, eppure convinta di aver agito per il meglio e «per il bene della nazione». Non si sente all’angolo, né emarginata, o tantomeno indebolita. Non pensa affatto, come in tanti dalle opposizioni le rimproverano e come alcuni quotidiani europei la dipingono, di aver incassato una sconfitta, isolando e condannando all’irrilevanza l’Italia. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Se il mondo cambia e si apre a incognite che sanno di svolta storica, da quelle legate alle legislative francesi alle presidenziali negli Usa, l’Ue tenta di mantenere la posizione. Ed è proprio l’immagine di un’Unione Europea sotto assedio quella che si intravede dopo la riconferma della presidenza von der Leyen per un altro giro in Commissione, decisa dai leader al summit di ieri a Bruxelles (L'HuffPost)

– “Non ha capito la differenza tra l’Italia e la maggioranza". E adesso potrebbe accadere che Ursula von der Leyen e le componenti del Ppe più favorevoli all’integrazione della destra di governo italiana nella maggioranza europea "si ricompattino e si arrocchino" a scapito non solo dei conservatori europei di Ecr guidati da Giorgia Meloni, ma del nostro Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Durante il Consiglio europeo sono state prese decisioni importanti come le nomine della presidente della Commissione, dell'Alta Rappresentante dell'Ue e del presidente del Consiglio europeo, ma non solo: è stata approvata l'Agenda strategica ed è stata rinnovata la strategia europea su Ucraina e Medio Oriente. (Fanpage.it)

Dopo l'accordo Ue Meloni resta in trincea: spiragli nelle trattative per un posto di peso

Sono queste le condizioni dettate da Giorgia Meloni a Ursula von der Leyen. La poltrona di vicepresidente, deleghe con portafoglio e competenze esclusive. (Il Giornale d'Italia)

Chiudere le stalle prima che i buoi scappino. (L'HuffPost)

Ma difficilmente i deus ex machina dell'accordo che ha premiato Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas potranno sorridere. E se per l'ex premier portoghese, vinta (Inside Over)