Scomparso Bill Viola. Lo spirituale nella videoarte

Alessandro Moggi / Palazzo Strozzi È scomparso a 73 anni Bill Viola, a causa delle complicazioni di un Alzheimer precoce. Nato a New York nel 1951 in una famiglia di origini italiane – e profondamente legato all’Italia da molti punti di vista tanto biografici quanto artistici – Viola è per molti versi il videoartista per eccellenza, ossia la figura che ha traghettato un genere sperimentale, a lungo oscillante tra il documentaristico e il concettuale, verso una dimensione più larga, in cui riconosciamo il desiderio di confrontarsi con la grande storia dell’arte. (Avvenire)

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Milano, 14 lug. Con lui il video ha raggiunto lo stesso valore della pittura, della scultura e dell’installazione e noi, che oggi diamo semplicemente per acquisito questo aspetto, in qualche modo lo dobbiamo a Viola. (Agenzia askanews)

Bill Viola è un artista italoamericano nato nel Bronx nel gennaio del 1951 (vi state chiedendo come si legge il suo cognome? All’americana è Vaiola ma lui preferiva la dizione italiana, Viola, per onorare le origini del papà). (Vanity Fair Italia)

I suoi «segreti sepolti», cinque installazioni di video e suoni, spiegavano al mondo che l'arte fisica doveva necessariamente fare i conti con quella digitale, con i nuovi strumenti della tecnologia. La sua mostra “Buried secrets” alla Biennale di Venezia del 1995 fu clamorosa. (ilmattino.it)

Di VINCENZO TRIONE «Espandere il tempo amplifica le emozioni; ci fa entrare in un regno che non è il mondo di tutti i giorni; aumenta la consapevolezza e la comprensione di quel che stiamo percependo». (Corriere della Sera)

Bill Viola, pioniere della videoarte e figura di riferimento nell'arte contemporanea, è scomparso il 12 luglio 2024 all'età di 73 anni. La sua morte, avvenuta nella sua casa di Long Beach, in California, lascia un vuoto immenso nel panorama artistico mondiale. (Leccenews24)

Bill Viola (1951-2024) Pioniere e maestro della videoarte. Geniale contaminatore di arte e tecnologia, classico e moderno, l’artista era malato da tempo (Corriere della Sera)