L'addio a Bill Viola, il maestro della videoarte

Bill Viola, pioniere e maestro della videoarte, è scomparso nella notte di venerdì 12 luglio nella sua casa di Long Beach, in California. Aveva 73 anni ed era malato da tempo. La sua morte segna la fine di un'era nell'arte contemporanea, quella che ha visto l'affermazione definitiva delle immagini in movimento come parte integrante del sistema artistico.

Viola, newyorkese nato nel Bronx nel gennaio del 1951, è stato uno dei protagonisti della svolta digitale dell'arte contemporanea. Le sue opere, tra cui le cinque installazioni di video e suoni "segreti sepolti", hanno segnato uno spartiacque nelle lingue del contemporaneo, spiegando al mondo che l'arte fisica doveva necessariamente fare i conti con quella digitale e con i nuovi strumenti della tecnologia.

Artista italoamericano, Viola ha sempre avuto un legame speciale con l'Italia. Poco più che ventenne, a metà degli anni Settanta, venne a Firenze a lavorare in quello che era il primo centro di produzione video in Italia, l'Art/Tapes/22, diretto da Maria Gloria Bicocchi.

Con la morte di Bill Viola si chiude un capitolo della storia dell'arte contemporanea. Il suo lavoro ha permesso al video di raggiungere lo stesso valore della pittura, della scultura e dell'installazione. Oggi, l'aspetto che diamo per acquisito, in qualche modo lo dobbiamo a Viola. La sua eredità continuerà a influenzare le generazioni future di artisti.

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