Bill Viola: «La telecamera è un occhio aperto e la musica è il tempo cosmico»

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Di HELMUT FAILONI Il grande video artista nel 2010 portò ad Arte Fiera a Bologna un suo dialogo con la musica di Arvo Pärt Bill Viola (1951-2024) in una foto di Rafa Rivas (foto Afp/ Archivio Corriere) Bill Viola è morto venerdì 12 luglio a Long Beach, California. Geniale contaminatore di arte e tecnologia, l’artista era malato di Alzheimer. Questa intervista è stata pubblicata sul «Corriere di Bologna» del 29 gennaio 2010. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Categorie: di Redazione , scritto il 13/07/2024Categorie: Attualità È scomparso, all’età di 73 anni, il grande artista statunitense Bill Viola, per complicazioni dovute all’Alzheimer di cui soffriva. La conferma della notizia giunge dall’account Instagram ufficiale del suo studio, gestito dalla moglie Kira Perov: “È con grande tristezza”, si legge nel post, “che Bill Viola Studio condivide la notizia della morte di Bill Viola, uno dei principali artisti contemporanei del mondo. (Finestre sull'Arte)

È scomparso a 73 anni Bill Viola, a causa delle complicazioni di un Alzheimer precoce. Nato a New York nel 1951 in una famiglia di origini italiane – e profondamente legato all’Italia da molti punti di vista tanto biografici quanto artistici – Viola è per molti versi il videoartista per eccellenza, ossia la figura che ha traghettato un genere sperimentale, a lungo oscillante tra il documentaristico e il concettuale, verso una dimensione più larga, in cui riconosciamo il desiderio di confrontarsi con la grande storia dell’arte. (Avvenire)

Di STEFANO BUCCI Bill Viola (1951-2024) (Corriere della Sera)

E’ morto Bill Viola, re della videoarte. Il suo strettissimo legame con Firenze

: “È con grande tristezza che il Bill Viola Studio condivide la notizia della morte di Bill Viola, uno dei più importanti artisti contemporanei al mondo – si legge -. (Tuscia Web)

Bill Viola, newyorkese chiamato a rappresentare gli Stati Uniti, ha segnato uno spartiacque nelle lingue del contemporaneo. I suoi «segreti sepolti», cinque installazioni di video e suoni, spiegavano al mondo che l'arte fisica doveva necessariamente fare i conti con quella digitale, con i nuovi strumenti della tecnologia. (ilmattino.it)

Nato a New York, fin dagli albori della sua produzione artistica ha stretto un legame fortissimo con Firenze. Nel 1974 che arriva a Firenze dove lavora come assistente tecnico per gli artisti della casa di produzione video Art/tapes/22 fondata dalla gallerista Maria Gloria Bicocchi e inaugura la mostra Americans in Florence: Europeans in Florence contemporaneamente al Musée d'Art Contemporain di Parigi, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e al Long Beach Museum of Art. (LA NAZIONE)