Il match del secolo deve ancora iniziare: è America-Cina. Xi si prepara così
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il match del secolo deve ancora iniziare. È America-Cina, naturalmente. Tutto il resto sono avvisaglie, perfino la partita Usa-Ue non riveste la stessa importanza né dal punto di vista economico (è l’attivo commerciale cinese il mastodonte planetario), sia dal punto di vista strategico: da tempo gli esperti americani e non necessariamente trumpiani, a cominciare dal Pentagono, considerano che i rischi di una terza guerra mondiale sono nel Pacifico, non con la Russia (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
L’ipotesi di un altro dietrofront di Donald Trump è sempre sul tavolo. D’altronde il presidente degli Stati Uniti utilizza la leva dei dazi per negoziare accordi e “fare business”. Intanto, però, le tariffe sulle importazioni cinesi sono già entrate in vigore e ieri sono scattate ufficialmente le contromosse di Pechino. (Start Magazine)
Nonostante i super dazi Usa la Cina punta alla crescita del Pil al 5% per il 2025 (AGI - Agenzia Italia)
La misura arriva in risposta ai dazi che il presidente statunitense Donald Trump ha deciso di portare al 20 per cento su tutto l'import verso gli Stati Uniti di beni made in China giustificato dalla scarsa risposta di Pechino di fermare i flussi del fentanyl, la droga sintetica che è responsabile di circa 100mila morti all'anno in America. (Today.it)
Nel mirino della Repubblica popolare sono finiti soia , sorgo , carne di maiale e manzo , prodotti ittici , frutta , verdura e prodotti lattiero-caseari tutti colpiti al 10%, mentre pollame , grano , cotone e mais sono nel gruppo di aliquota al 15%. (Il Sole 24 ORE)
Le tensioni commerciali tra le due principali economie mondiali - Stati Uniti e Cina - sono destinate a intensificarsi: da lunedì 10 marzo Pechino ha iniziato a imporre tariffe su alcuni prodotti agricoli statunitensi come ritorsione contro l'ultimo aumento del presidente Donald Trump sulle importazioni cinesi. (Corriere della Sera)
Xi vuole colpire gli elettori del Presidente (Il Fatto Quotidiano)