Irpef, ceto medio a rischio stangata: «Aliquota fino al 56%». Ecco chi pagherà di più, fasce di reddito e simulazioni
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Da settimane si parlava di taglio dell'Irpef soprattutto per il ceto medio, cioè i contribuenti con reddito lordo fino a 60mila euro annui. Ma ora potrebbe arrivare la beffa: non solo nella manovra (almeno per ora) non c'è alcuna sforbiciata all'Irpef, ma chi guadagna tra i 32 e i 40mila euro potrebbe addirittura pagare più tasse. Colpa del taglio delle detrazioni, che potrebbe dunque portare questa fascia di contribuenti a versare fino al 56% al fisco, secondo il Corriere della Sera. (leggo.it)
La notizia riportata su altri media
Ma con i nuovi scaglioni chi prende tra i 32mila e i 40mila euro si troverà a pagare di fatto il 56% di Irpef, secondo l'Ufficio parlamentare di bilancio. Nella manovra del governo Meloni c'è una riforma dell'Irpef con cui, dal 2025, le aliquote sulla carta saranno tre. (Fanpage.it)
Con il disegno di Legge di Bilancio 2025, il governo introduce una vera e propria riforma del sistema delle detrazioni fiscali, che interesseranno in particolare i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro. (PMI.it)
Difficile però immaginare che si potranno raccogliere davvero i fondi necessari per ridurre il secondo scaglione di due punti, ovvero dall’attuale aliquota del 35% al 33% come ipotizzato (vedi schede seguenti). (Corriere della Sera)
A breve si avrà il responso definitivo sulle risorse che emergeranno dal patto tra Entrate e partite IVA: prioritario un nuovo taglio IRPEF o l'estensione della flat tax per il 2025? La parola a lettrici e lettori: risposta al sondaggio online e commenti via mail (Informazione Fiscale)
In questo articolo vi illustriamo quali sono le novità in arrivo con Manovra dal 1° Gennaio e come cambiano le detrazioni fiscali nel 2025, in relazione al riordino delle spese fiscali annunciato dall’Esecutivo. (Ti Consiglio)
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità in materia di taglio del cuneo fiscale, una misura che mira a ridurre il peso fiscale e contributivo sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. L’obiettivo del Governo è quello di aumentare il potere d’acquisto delle famiglie che negli ultimi tre anni ha subito una forte riduzione a causa dell’inflazione. (InvestireOggi.it)