IRPEF 2025: il paradosso delle aliquote marginali effettive
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UPB: le misure di riforma fiscale in Legge di Bilanco 2025 richiederebbero correzioni per evitare possibili effetti distorsivi, affinando la transizione. Con le nuove misure di riforma fiscale in vigore dal 2025, il sistema IRPEF subisce una profonda trasformazione. In base alle valutazioni dell’UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio), nonostante la riduzione a tre aliquote legali volta ad alleggerire il carico fiscale per il ceto medio, il numero effettivo di aliquote marginali aumenta eccessivamente, a causa delle diverse fattispecie previste per il cuneo fiscale in busta paga, generando così una struttura più complessa e in alcuni casi penalizzante. (PMI.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Della manovra beneficeranno i redditi-medio bassi che saranno anche interessati dal nuovo taglio del cuneo. La manovra del governo Meloni punta sulla riforma dell’Irpef: dall’anno prossimo, le aliquote dovrebbero diventare tre. (La Stampa)
Ma ora potrebbe arrivare la beffa: non solo nella manovra (almeno per ora) non c'è alcuna sforbiciata all'Irpef, ma chi guadagna tra i 32 e i 40mila euro potrebbe addirittura pagare più tasse. Colpa del taglio delle detrazioni, che potrebbe dunque portare questa fascia di contribuenti a versare fino al 56% al fisco, secondo il Corriere della Sera. (leggo.it)
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, interpellato dal Giornale, è molto irritato perché lo sforzo compiuto dal governo per il taglio strutturale del cuneo e per la conferma dell'Irpef a tre aliquote (nel complesso circa 17,5 miliardi sui 28,5 della manovra) è stato tartufescamente frainteso. (il Giornale)
O forse la sinistra per non incorrere nell’inevitabile effetto scalino "Siamo di fronte ad un caso di vero e proprio analfabetismo fiscale. (Secolo d'Italia)
Taglio detrazioni fiscali per i redditi oltre 75mila euro: come cambiano mutui e spese per l’istruzione dal 2025 e cosa accade a spese edilizie e mediche. Tra le spese detraibili a rischio per quest contribuenti ci sono ad esempio gli interessi passivi dei mutui prima casa, le spese per l’istruzione dei figli e le erogazioni verso il Terzo Settore. (PMI.it)
Difficile però immaginare che si potranno raccogliere davvero i fondi necessari per ridurre il secondo scaglione di due punti, ovvero dall’attuale aliquota del 35% al 33% come ipotizzato (vedi schede seguenti). (Corriere della Sera)