I dubbi della politica italiana sulla svolta ucraina

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la Repubblica ESTERI

Se si legge nella sua integrità l’intervista di Zelensky a Le Parisien ci si accorge che il presidente dell’Ucraina dice cose molto diverse da quelle che gli vengono attribuite da ambienti italiani che sono non da oggi accesi tifosi di Putin. Innanzitutto non c’è alcuna resa ucraina all’aggressore russo, nessuna rinuncia definitiva al Donbass e alla Crimea. La svolta consiste in un’affermazione d… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

E poi, in modo ancor più esplicito, all… Di buon mattino, entrando all’Europa Building prima del Consiglio europeo, spiega che «dobbiamo contare ancora sull’unità tra gli Stati Uniti e l’Europa perché è molto difficile sostenere l’Ucraina senza l’aiuto dell’America». (La Stampa)

"Voleva privarci del nostro futuro, delle nostra indipendenza, mantenerci nella sfera russa, toglierci l'esercito: questo non è un accordo", ha detto. "Vladimir Putin è il vero nazista di oggi e parla di de-nazificare l'Ucraina, vive nella sua bolla". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Parole delicate, quelle pronunciate ieri dal presidente ucraino Zelensky prima in un'intervista a un giornale francese poi al vertice convocato ieri dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, al quale ha partecipato anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme (Secolo d'Italia)

Zelensky: «Putin è un pazzo. L'Ue non basta, ci serve l’aiuto Usa»

Si è svolto un vertice nella residenza del segretario della Nato, Mark Rutte, tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e una rappresentanza dei membri europei dell'Alleanza, tra i quali l'Italia. (Sky Tg24 )

Nel frattempo, i Ventisette appaiono più disposti che in passato ad accettare nuove responsabilità. (Il Sole 24 ORE)

All’Ucraina serve che Ue e Stati Uniti siano uniti a suo sostegno, l’Europa da sola non potrà bastare. E Putin è un «pazzo a cui piace uccidere» che va bloccato, perché lui, da solo, non si fermerà. Volodymyr Zelensky torna al Consiglio Europeo a Bruxelles per chiedere ancora una volta il sostegno («un maleducato», ha commentato gli attacchi al presidente russo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov). (Avvenire)