Stellantis, i ricavi crollano del 70%. Elkann si aggrappa a Trump | Libero Quotidiano.it
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Un 2024 da dimenticare per il colosso dell’automotive mondiale Stellantis che negli ultimi dodici mesi ha visto le vendite calare del 12%, i ricavi ridursi del 17% a 156,9 miliardi, ma soprattutto i profitti scendere di ben il 70% a 5,5 miliardi. In più il flusso di cassa è stato negativo per 6 miliardi di euro, mentre è più che dimezzato anche il dividendo passato dagli 1,55 euro ad azione dell’anno passato allo 0,68 euro di quest’anno. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altri media
Casa automobilistica italo-francese-statunitense Stellantis (LA STAMPA Finanza)
L’annuncio di dazi del 25% sulle auto importate negli Stati Uniti pesa sui titoli dei produttori. Soffrono anche fornitori di componentistica come Continental (- 3,5%). (Il Fatto Quotidiano)
Dall’altro c’è la partita, tutta americana, che Stellantis dovrà giocare tenendo conto dei dazi imposti dal presidente Trump, degli impegni presi per aumentare la capacità produttiva sul mercato statunitense - 5 miliardi di investimenti annunciati, con l’assicurazione di riaprire lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere nel 2027 - e della produzione fatta dal Gruppo negli stabilimenti in Messico - a Saltillo e Toluca, dove ad esempio produce rispettivamente la famiglia dei Ram, nel secondo, molti modelli della famiglia Jeep- oltre che in Canada, dove ha casa il marchio Chrysler. (Il Sole 24 ORE)

Vogliamo un commercio libero, equo e stabile. "In America dobbiamo reagire velocemente, il nostro team americano sta già facendo di tutto per vedere come compensare gli effetti dei dazi sul nostro business. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nelle scorse ore però il gruppo automobilistico ha voluto minimizzare la situazione dicendo che l’impatto dei dazi sull’Italia sarà minimo dato che oggi le auto esportate negli USA dal gruppo prodotte in Italia sono circa 20 mila e dunque non ci saranno particolari problemi. (ClubAlfa.it)
Il gruppo sta aumentando l’approvvigionamento di componenti critici dai suoi impianti negli Stati Uniti e accelera le spedizioni dei modelli principali prodotti in Canada e Messico per garantire che i concessionari siano adeguatamente riforniti. (ClubAlfa.it)