Tra manifesti e comici l’Italia si attarda mentre il mondo cambia
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«La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista: la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso». Ed ancora: «Nelle epoche rivoluzionarie, in cui le istituzioni non debbono già essere amministrate, ma create, la prassi democratica fallisce clamorosamente (...) Nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia, i democratici si sentono smarriti, non avendo dietro uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Una seconda stesura fu stampata a Roma nel gennaio del 1944 dopo che Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli avevano fondato a fine agosto ‘43 il Movimento italiano per la federazione europea, insieme a Manlio Rossi Doria e Vittorio Foa, che avevano a lungo soggiornato anche loro nelle carceri fasciste. (Corriere della Sera)
Lidano Grassucci Direttore Responsabile di Fatto a Latina Un polverone sull'ovvio quello che si è alzato dopo l'intervento di Giorgia Meloni sul manifesto dell'europeismo. La Premier fa parte di un'altra famiglia politica legata al nazionalismo e non al socialismo democratico e ad una dimensione continentale (AlessioPorcu.it)
Stati Uniti d’Europa: è davvero un sogno realizzabile? Porsi questa domanda sarebbe stato certamente un modo più intelligente di discutere del Manifesto di Ventotene, evitando l’ennesima puntata della stucchevole guerra ideologica tra fascismo e antifascismo, con la politica perennemente prigioniera di un “passato che non passa”. (ilmessaggero.it)

Ma ci sono le intercettazioni.A 2.416 giorni dalla tragedia del Ponte Morandi, Giovanni Castellucci, ex ammini... Poi nega che furono tagliate le manutenzioni per dare più dividendi ai Benetton. (La Verità)
Il dibattito virulento andato in scena alla Camera dei Deputati, a seguito dell’intervento della Premier sulla posizione italiana in materia di riarmo europeo, è stato connotato da interventi appassionati e da battute furbesche ma, in definitiva, bisogna dire che l’ascolto complessivo era a dir poco stucchevole. (Vita)
Omaggio di associazioni e parlamentari delle opposizioni, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma, alla targa dedicata ad Altiero Spinelli, posizionata al numero 17 di via Uffici del Vicario a Roma, luogo di nascita dell’ideatore – insieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni – del Manifesto di Ventotene. (LAPRESSE)