Centrosinistra a Ventotene, fiori sulla tomba di Spinelli. Zingaretti a Conte e Calenda: serve unità

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VENTOTENE – Tulipani gialli e fucsia. Insieme alla grande corona. E alle fasce tricolore dei sindaci. Pensieri fermi ma senza rabbia camminano sulle gambe di giovani e vecchi, di big dei partiti e ragazzi dell’isola. È come se l’affondo di Giorgia Meloni in Parlamento avesse fissato un’altra data tra le altre, per omaggiare il padre del Manifesto di Ventotene. E ora sono in molti qui, tra maltem… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

E no, l'offensiva non porta la firma di un esponente del governo o di un pericoloso militante di destra: a sganciare una bordata contro le isterie rosse è stato Massimo Cacciari, che non le ha mandate a dire e ha speso parole al veleno verso chi si sta stracciando le vesti per difendere il documento del 1941. (il Giornale)

La presidente ha chiuso la sua ambigua e acrobatica arringa sulla posizione governativa, “equivicina” sia a Trump che alla UE, lanciandosi in una “bestemmia” su un testo considerato unanimemente sacro in Europa, e la reazione è stata quella dei sacerdoti scandalizzati, intervenuti a difendere lo spirito antifascista del Manifesto di Ventotene (Vita)

La lettura di un estratto parziale del Manifesto di Ventotene da parte della presidente del consiglio Giorgia Meloni ha aperto un grosso dibattito sulla natura dello scritto in questione. Si tratta di un’interpretazione strumentale che distorce il contenuto del testo del 1941. (il manifesto)

Roma, 25 mar. (il Dolomiti)

Il Consiglio comunale ha discusso tre documenti riguardanti il riconoscimento del valore che ancora oggi rappresenta il “Manifesto per un’Europa libera e unita”, conosciuto come ”Manifesto di Ventotene”, che postulava la possibile unione federale delle nazioni europee. (Città di Torino)

Tuttavia l’attacco rivolto dalla presidente del Consiglio al testo stilato nel giugno 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi risente di una lettura smozzicata, con citazioni isolate dal contesto, e soprattutto prescinde dalla concreta opera politica svolta poi dal Movimento federalista europeo (Mfe), di cui il Manifesto rappresenta soltanto una prima espressione, poi ridiscussa e corretta dai suoi stessi estensori, in primo luogo Spinelli. (Corriere della Sera)