Manifesto di Ventotene, ecco perché oggi è attuale
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Il Manifesto di Ventotene fu scritto nel 1941 da tre confinati nell’isola, mentre la Germania nazista aveva sottomesso l’Europa, eccetto l’Impero britannico, e la guerra stava diventando mondiale con l’invasione nazista dell’Unione Sovietica e l’attacco del Giappone a Pearl Harbour. Questa prima redazione, diffusa clandestinamente dalle mogli e sorelle dei confinati, andò perduta. Una seconda stesura fu stampata a Roma nel gennaio del 1944 dopo che Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli avevano fondato a fine agosto ‘43 il Movimento italiano per la federazione europea, insieme a Manlio Rossi Doria e Vittorio Foa, che avevano a lungo soggiornato anche loro nelle carceri fasciste. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Lidano Grassucci Direttore Responsabile di Fatto a Latina Ma che cosa è il manifesto di Ventotene? Chi lo ha scritto era inviso al Fascismo quindi che sia antifascista e antinazista non è una novità. (AlessioPorcu.it)
Il dibattito virulento andato in scena alla Camera dei Deputati, a seguito dell’intervento della Premier sulla posizione italiana in materia di riarmo europeo, è stato connotato da interventi appassionati e da battute furbesche ma, in definitiva, bisogna dire che l’ascolto complessivo era a dir poco stucchevole. (Vita)
L’ex ad di Autostrade, Castellucci, si presenta così in tribunale: «Mi sento responsabile ma non colpevole». Poi nega che furono tagliate le manutenzioni per dare più dividendi ai Benetton. (La Verità)
In quello stesso luogo oggi ha sede un’ala della Camera dei Deputati. L’iniziativa è stata organizzata da Pier Virgilio Dastoli, presidente del ‘Movimento Europeo’ italiano e collaboratore storico di Altiero Spinelli: “Non c’è da sorprendersi del fatto che Giorgia Meloni ha detto che quella di Ventotene non è la sua Europa”, dice a LaPresse Dastoli, secondo cui Spinelli non ne sarebbe stato stupito e avrebbe continuato la sua battaglia “indipendentemente da queste frasi”. (LAPRESSE)
VENTOTENE – Tulipani gialli e fucsia. Insieme alla grande corona. E alle fasce tricolore dei sindaci. Pensieri fermi ma senza rabbia camminano sulle gambe di giovani e vecchi, di big dei partiti e ragazzi dell’isola. (la Repubblica)
«La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista: la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso». (La Gazzetta del Mezzogiorno)