Turetta, l'accusa del pm: "Durante il primo incontro in carcere mi ha preso in giro"

Turetta, l'accusa del pm: Durante il primo incontro in carcere mi ha preso in giro
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Nel corso del processo che vede imputato Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin, il pubblico ministero Andrea Petroni ha parlato anche di com'è andata la prima volta che ha visto Turetta in carcere: "Uscii dall'interrogatorio del primo dicembre con la sensazione di essere stato preso in giro", dice il pm senza usare mezz termini. "Mi ha preso in giro, ad esempio, quando mi veniva detto che il prelievo bancomat fu fatto per fare shopping nell'unico luogo dove i contanti non servono, al centro commerciale", ha aggiunto. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

In tutto - per motivarsi nella decisione di interrompere la relazione. Il 31 luglio 2023 Giulia Cecchettin aveva annotato un elenco delle motivazioni, chiare e ordinate, che l'avevano portata a decidere di lasciare Filippo Turetta, la persona che pochi mesi dopo l'avrebbe uccisa e che ora rischia l'ergastolo per il femminicidio. (Corriere della Sera)

Dopo la richiesta della condanna all'ergastolo da parte del Pm di Venezia Petroni, oggi il processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin è continuato con l'arringa di Giovanni Caruso, avvocato difensore di Filippo Turetta, che ha cercato di dimostrare l'assenza delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dello stalking: "Chiediamo che vengano riconosciute le attenuanti generiche". (Fanpage.it)

Questa è la vera legalità, questa è la ci… «Voi non dovrete emettere una sentenza giusta, dovrete pronunciare una sentenza secondo legalità», è la richiesta di Giovanni Caruso, avvocato di Filippo Turetta, davanti alla Corte d’Assise di Venezia, schierata, «E la legalità vi impone di giudicare Filippo Turetta con una mano legata dietro la schiena, che non risponde alla legge del taglione. (La Stampa)

La difesa di Turetta: “Dovete pronunciare una sentenza secondo legalità, non con la legge del taglione”

Omicidio Cecchettin, la difesa di Turetta: “Filippo non è Pablo Escobar, non merita l’ergastolo” Femminicidio di Giulia Cecchettin, l'avvocato di Turetta: "Accetterà l'ergastolo. Non sussiste la premeditazione" (La Stampa)

"Oggi ho un compito non facile: assistere, difendere un imputato reo confesso di un omicidio efferato, gravissimo e altri reati satellite. (Today.it)

«Se c’è uno che non sa premeditare alcunché è Filippo Turetta». Così la difesa del 22enne reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin prova a smontare la tesi del pm Andrea Petroni che ieri, 25 novembre, durante l’udienza ha chiesto per l’imputato l’ergastolo. (Open)