Fitto Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Applausi e Polemiche

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INTERNO

Applausi scroscianti hanno accolto Raffaele Fitto nell'Aula della Camera, dopo l'intervento del capogruppo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, che ha sottolineato come la nomina di Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione Europea rappresenti una vittoria per l'Italia e per il presidente del Consiglio. Tuttavia, non sono mancate le polemiche: Ilaria Salis, esponente di Avs e parte del gruppo The Left, ha espresso forti critiche, definendo la nomina di Fitto come una grave apertura ai sovranisti. Salis, nota per i suoi trascorsi negli ambienti antagonisti e per una procedura giudiziaria aperta contro di lei in Ungheria, ha utilizzato il suo profilo Facebook per esprimere il proprio dissenso.

Nel frattempo, Stefano Candiani, deputato della Lega, ha ricordato come il partito di Matteo Salvini non sostenga la maggioranza di von der Leyen in Europa, ma applauda convintamente la designazione di Fitto, considerandola un risultato di cui essere soddisfatti. La Lega, pur non sostenendo la maggioranza europea, si è unita agli applausi per Fitto, mentre il Partito Democratico, pur augurandogli buon lavoro, ha precisato che non ci saranno aperture politiche verso i nazionalismi in Europa.

La nomina di Fitto, insieme a quella della spagnola Teresa Ribera, ha visto il via libera del Parlamento europeo, nonostante le divisioni interne alla maggioranza. La settimana aggiuntiva presa dai gruppi per decidere le valutazioni dei sei vicepresidenti esecutivi, ascoltati dalle commissioni parlamentari competenti il 12 novembre, è servita solo a mettere pressione su Teresa Ribera per ragioni di politica interna, con il Partido Popular che ha cercato di influenzare le decisioni in vista del congresso di aprile, quando Weber dovrà essere riconfermato alla guida del Ppe.

In questo contesto, la nomina di Fitto ha suscitato reazioni contrastanti, con Fratelli d'Italia e Forza Italia che si sono espressi a favore, mentre il Partito Democratico ha ribadito la propria contrarietà a qualsiasi apertura verso i nazionalismi.