Polemiche per l'aumento dell'aliquota Irpef nel 2025, perché il ceto medio è beffato: come funziona
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Tra le misure inserite in Manovra, c’è anche quella che prevede l’aggiornamento dell’aliquota Irpef 2025 per il cosiddetto ceto medio. L’aggiornamento dell’imposta non è ancora operativo, ma ha già causato diverse polemiche, tanto che si parla già di beffa nei confronti di coloro il cui reddito è compreso tra i 32.001 e i 40.000 euro. Aliquota Irpef 2025, cosa cambia da gennaio Perché è una beffa per il ceto medio Le aliquote effettive Aliquota Irpef 2025, cosa cambia da gennaio La novità sostanziale che riguarda l’Irpef 2025 è che, a partire da gennaio, le aliquote passeranno dalle attuali quattro a tre. (Virgilio Notizie)
Ne parlano anche altri media
UPB: le misure di riforma fiscale in Legge di Bilanco 2025 richiederebbero correzioni per evitare possibili effetti distorsivi, affinando la transizione. In base alle valutazioni dell’UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio), nonostante la riduzione a tre aliquote legali volta ad alleggerire il carico fiscale per il ceto medio, il numero effettivo di aliquote marginali aumenta eccessivamente, a causa delle diverse fattispecie previste per il cuneo fiscale in busta paga, generando così una struttura più complessa e in alcuni casi penalizzante. (PMI.it)
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, interpellato dal Giornale, è molto irritato perché lo sforzo compiuto dal governo per il taglio strutturale del cuneo e per la conferma dell'Irpef a tre aliquote (nel complesso circa 17,5 miliardi sui 28,5 della manovra) è stato tartufescamente frainteso. (il Giornale)
FI scalcia per ottenere un taglio dell'Irpef e non si accorge, o fa finta di non accorgersene, che il ceto medio è stato già beffato. (LA NOTIZIA)
I benefici saranno tangibili per la maggior parte dei dipendenti con redditi medi e bassi. (InvestireOggi.it)
Difficile però immaginare che si potranno raccogliere davvero i fondi necessari per ridurre il secondo scaglione di due punti, ovvero dall’attuale aliquota del 35% al 33% come ipotizzato (vedi schede seguenti). (Corriere della Sera)
Tuttavia il dibattito è acceso, con interrogativi su come queste modifiche influiranno sui conti pubblici e sulla distribuzione della pressione fiscale. (Ability Channel)