Open Arms, sit-in della Lega a Palermo, pochi partecipanti e molte polemiche

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INTERNO

A Palermo, in piazza Castelnuovo, si è svolto un sit-in organizzato dalla Lega in solidarietà a Matteo Salvini, accusato nel processo Open Arms. Nonostante le aspettative, la manifestazione ha visto una scarsa partecipazione, con solo un centinaio di militanti presenti. I partecipanti, tra cui colleghi di partito ma nessun alleato di centrodestra, hanno sfilato indossando magliette con la scritta "Io sto con Salvini", applaudendo e scandendo slogan contro quella che definiscono una "magistratura politicizzata" che accusa chi ha difeso i confini dell'Italia.

Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ha commentato la vicenda durante l'udienza a carico di Salvini nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Camps ha sottolineato che la sua frase sulla "caduta" di Salvini è stata una reazione immediata al trattenimento dei migranti sulla barca per volontà del ministro, che vedeva un legame tra lo scenario politico e gli sbarchi. Ha espresso soddisfazione per la conclusione della vicenda, ribadendo che a bordo dell'imbarcazione c'erano persone costrette in condizioni disumane, vulnerabili e trattenute per 19 giorni nonostante la precarietà della loro situazione fisica e psicologica, oltre al fatto che provenivano da un paese come la Libia dove avevano subito violenze e abusi.

La manifestazione, sebbene organizzata con l'intento di mostrare solidarietà a Salvini, non ha riscosso il successo sperato. La piazza di Palermo è apparsa tiepida, con pochi partecipanti e un'atmosfera lontana dall'entusiasmo che ci si aspettava. I giovani hanno preso le magliette, ma la manifestazione è stata considerata un flop. Nonostante gli attacchi leghisti alla magistratura, i passanti hanno espresso critiche nei confronti di Salvini, con commenti come "Salvini? Non ha mai lavorato".

Il sit-in della Lega a Palermo ha evidenziato una partecipazione limitata e un clima di polemica, con i militanti che hanno cercato di difendere il loro leader dalle accuse, ma senza riuscire a mobilitare un ampio consenso.