IL VIDEO. Ambasciatore Usa Markell: Il voto è la chiave della democrazia
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Roma, 5 nov. "Il voto è la chiave della democrazia e le persone che hanno la fortuna di vivere in democrazie devono esercitare questo diritto". Lo ha detto l'ambasciatore Usa Jack Markell durante quella che è una vera e propria festa della democrazia organizzata per l'Election Day americano."In queste elezioni, ci sono state così tante persone che hanno votato in anticipo e questo mostra un certo entusiasmo e dimostra che per quanto ascoltiamo gli esperti, alla fine della giornata, quello che dicono non conta poi così tanto. (il Dolomiti)
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In Commissione trasparenza, oggi, lo “psicodramma” (ovviamente non spontaneo ma indotto dalle minoranze con simpatizzanti di maggioranza) dell’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, finito sulla graticola delle opposizioni, per la delibera sui lavori alla rete stradale incredibilmente anticipata sui social dall’ex consigliera comunale monticiana Lorella Biordi, all’insaputa dello stesso esecutivo regionale. (Frosinone News)
L’assenza che si è fatta sentire è quella dei leader: non c’era Conte, non c’erano Meloni o Tajani, mancava l’atteso (invano) Salvini. Politici, soubrette, diplomatici italiani e stranieri tutti in fila a stringere le mani all’ambasciatore Jack Markell e a incrociare bicchieri stracolmi di bollicine. (LAPRESSE)
E quando ancora il risultato non era del tutto delineato, ecco che Cazzullo ragionava: "Il vento che sta spazzando l'America, non mi riferisco all'uragano Rafael fuori stagione che si fa sentire qui in Florida, è lo stesso del 2016, quello della Brexit, quello di Marine Le Pen. (Liberoquotidiano.it)
Ecco perché ci sono volti nuovissimi che parlottano fitto fitto già in fascia aperitivo, e volti meno nuovi che scrutano e cercano di fiutare il nuovo, sempre che ci sia. Ci sono sale dedicate, e lontane da occhi e obiettivi indiscreti, a Villa Miani, dove l’ambasciata americana ha allestito la notte elettorale. (ilmessaggero.it)
Ad attendere l'esito delle consultazioni negli States a Villa Miani a Roma sono arrivati in tanti. Politici, soubrette, diplomatici italiani e stranieri tutti in fila a stringere le mani all'ambasciatore Jack Markell e a incrociare bicchieri stracolmi di bollicine. (Il Sole 24 ORE)
– (di Cristina Giuliano) Le sagome in cartone di Kamala Harris e Donald Trump davano la dimensione della festa a Villa Miani, invitando a sdrammatizzare quello che comunque è l’evento più importante, il momento apicale e il punto critico dell’anno più elettorale che la storia ricordi: le presidenziali Usa 2024. (Agenzia askanews)