Nel villaggio cristiano in Libano tra le macerie e i cadaveri dei bimbi: “Noi bersagli umani”
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AITO (LIBANO). Della villetta a tre piani è rimasta intatta solo la statua del Santo Charbel, ai piedi della piccola scalinata che portava all’ingresso. Il resto è un cumulo di pietre, lastre di cemento e pezzi di ferro contorti, mischiati alle carcasse di una mezza dozzina di auto, sepolte in quello che doveva essere il cortile sul retro. Sono passate 18 ore dalla terribile esplosione, un solo m… (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
L'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato di aver ricevuto segnalazioni secondo cui più della metà delle 22 vittime sono donne e bambini. Squadre della Croce rossa libanese trasportano i corpi estratti dalle macerie nel villaggio di Aito, situato nel distretto a maggioranza cristiana di Zgharta, dopo un attacco aereo israeliano. (il Dolomiti)
Raid su villaggio cristiano in Libano: tra le vittime donne e bambini 15 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Questa mattina (mercoledì), la rete di tunnel è stata smantellata dalle truppe dell'Idf». La rete di tunnel era inserita nel cuore della città, sotto le case dei civili libanesi che venivano utilizzate dai terroristi di Hezbollah, che sfruttavano cinicamente le infrastrutture civili nel sud del Libano (Corriere del Ticino)
(Adnkronos) – Nonostante l'avvertimento degli Usa, Israele ha confermato di aver effettuato un attacco aereo nel sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, dopo diversi giorni senza attacchi contro la capitale libanese, in seguito alla richiesta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. (il Fatto Nisseno)
Lo riportano i media libanesi.I raid aerei sono stati lanciati circa 40 minuti dopo che l’esercito israeliano aveva ordinato ai residenti di allontanarsi da un edificio situato nell’area di Haret Hreik. (Agenzia askanews)
Un attacco aereo israeliano sul cortile di un ospedale nella Striscia di Gaza stamattina ha ucciso almeno quattro persone e ha fatto esplodere le fiamme tra le tende degli sfollati che avevano cercato rifugio nel cortile del centro sanitario, nella zona di Deir al-Balah. (la Repubblica)
