Jannik Sinner, Anna Kalinskay e quel bacio che vale più di molte parole
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Un bacio, che cosa è e che cosa significa un bacio. I poeti e tutti gli artisti si sono sbizzarriti nei secoli per definirlo o rappresentarlo. Quello del pomeriggio americano di domenica fra Jannik Sinner e Anna Kalinskaya nel box del tennista italiano che aveva appena conquistato gli Us Open è stato in fondo casto, ma si porta dietro una serie di significati che vanno ben più in là di quelle labbra socchiuse e unite. (Luce)
Ne parlano anche altre testate
Jannik Sinner, l’altoatesino dagli occhi di ghiaccio, non ha tremato nemmeno nello stadio da tennis più grande del mondo. Uno stadio che faceva tutto il tifo per l'avversario, il beniamino di casa Taylor Fritz: a New York – e non solo – speravano di veder vincere finalmente un americano in terra americana, a ventun anni di distanza. (GQ Italia)
I giorni della celebrazione. Una meritatissima celebrazione. Il celebrato ovviamente è Jannik Sinner, l'azzurro che ha vinto contro tutto e contro tutti gli Us Open: in finale ha liquidato in tre set il padrone di casa, Taylor Fritz, in un match senza storia. (Liberoquotidiano.it)
«Quella vicenda mi ha tolto il sonno per diverse notti, ma tutto questo ha contribuito a una mia crescita, necessaria anche per arrivare dove mi trovo ora». Jannik Sinner incontra i media italiani al 12° piano del Baccarat Hotel di Midtown Manhattan, il giorno dopo il trionfo agli US Open (La Stampa)
Jannik, è qui la festa? Dopo la vittoria degli US Open, Sinner ha finalmente potuto staccare la spina per qualche ora. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Anna Kalinskaya Updates (@annakalinskayaupdates) La festa a New York La vittoria, il bacio ad Anna, le parole per la zia, poi le interviste, le foto con gli sponsor e lo shooting con la coppa. (ilmattino.it)
Citazione di una ballata di Cesare Cremonini, “Io e Anna”, che in questa storia è Kalinskaya: anche New York si è fatta piccola per il sognatore Jannik, distratto solo dalle luci dell’Arthur Ashe Stadium e dalle ambizioni di gloria. (La Gazzetta dello Sport)
Una notte incredibile quella che ha vissuto Sinner a New York e che sicuramente ricorderà per sempre. Il tennista si è aggiudicato il secondo Slam vincendo gli US Open, ha alzato il trofeo dedicandolo alla zia malata e poi si è goduto il trionfo insieme alla sua dolce metà, Anna Kalinskaya... (La Lazio Siamo Noi)