“Il colpevole è Alberto Stasi”: la famiglia Poggi parte offesa nel procedimento contro Andrea Sempio

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Per loro il colpevole dell’omicidio della figlia resta Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere, mentre sul caso di Andrea Sempio – amico di Marco, fratello della vittima – chiedono che le indagini facciano chiarezza quanto prima. I genitori e il fratello di Chiara Poggi si sono costituiti “in questo nuovo procedimento” come “persone offese dal reato, nella convinzione che la precisa conoscenza di tutti i dati probatori emersi nel processo che ha portato alla definitiva condanna” dell’ex fidanzato della figlia “possa risultare decisiva per una tempestiva definizione della posizione di Andrea Sempio“. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Garlasco (Pavia) – Il generale Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma per 15 anni fino allo scorso febbraio, è stato consulente della Procura nel processo d’Appello-Bis nei confronti di Alberto Stasi, poi condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi. (IL GIORNO)

I genitori e il fratello di Chiara Poggi si sono costituiti come parte offesa nel nuovo procedimento della Procura di Pavia che vede indagato per omicidio Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. (Il Sole 24 ORE)

MILANO (Alto Adige)

Delitto Garlasco, chiesto l'incidente probatorio Omicidio Chiara Poggi: la Procura di Pavia richiede un incidente probatorio per verificare la presenza di Andrea Sempio sulla scena del delitto nella villetta di Garlasco. (Prima Pavia)

Federica Sciarelli a Chi l'ha visto riesce a raccogliere le prime dichiarazioni ufficiali di Andrea Sempio dal giorno in cui è iniziato il suo nuovo incubo giudiziario: l'amico del fratello di Chiara Poggi, già indagato e archiviato nel 2017 per l'omicidio della 27enne di Garlasco avvenuto il 13 agosto del 2007 e per cui è stato condannato a 16 anni di carcere il suo fidanzato Alberto Stasi, è di nuovo sotto inchiesta per volontà della Procura di Pavia. (Liberoquotidiano.it)

«Io sono innocente. Con questa storia non c'entro nulla. (La Stampa)