Meloni attacca Pd e M5s: “Non funzionano le macumbe, fate corsi di voodoo. Stipendi dei ministri? Davate soldi pubblici a Grillo”
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Ha attaccato i 5 stelle, Giuseppe Conte e il Partito democratico. Il tema del dibattito solo le comunicazioni della presidente del consiglio in vista del Consiglio europeo, ma nelle sue repliche Giorgia Meloni parla sopratutto di politica interna. “Prendo atto che per alcuni colleghi dell’opposizione lo stipendio dei parlamentari troppo alto per un ministro bisognerebbe essere conseguenti nelle proposte che poi si fanno” ma “eviterei di farmi dare lezioni particolarmente dai colleghi del Movimento 5 Stelle perché è possibile che questa norma non vada bene ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300 mila euro degli italiani a Beppe Grillo anche no”, ha detto la premier, replicando alle critiche sulla norma che alzava le paghe dei componenti del governo non eletti in Parlamento (Il Fatto Quotidiano)
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"Consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e del concetto di paese sicuro cosi' come consideriamo importante anticipare il piu' possibile quanto previsto dal nuovo Patto di immigrazione e asilo anche al fine di fare definitiva chiarezza su un argomento che e' stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico che se fossero confermati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di giustizia Ue rischierebbero di compromettere almeno fino all'entrata in vigore delle nuove regole Ue, nel 2026, le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri, una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire con determinazione", ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo (Tiscali Notizie)
Sono arrivate le repliche dell’opposizione alle parole della premier Giorgia Meloni che stamattina ha fatto le sue comunicazioni in Aula prima del Consiglio europeo del 19 dicembre prossimo. All’attacco Giuseppe Conte ed Elly Schlein che hanno risposto su diversi punti alla premier. (LAPRESSE)
'Meloni, a rischio rimpatri in tutta Ue...' delle 10.51) ROMA, 17 DIC - "Apprezzo che il presidente del Consiglio orienti adesso lo sguardo sulla necessità di intervenire politicamente sulla disciplina europea, se del caso anticipandone la vigenza, lasciando così chiaramente intravedere che individua lì i principali ostacoli all'attuazione delle linee politiche nazionali sui rimpatri dei migranti. (Tiscali Notizie)
"Intendiamo andare avanti nell'attuazione del protocollo Italia-Albania nel pieno rispetto della legge italiana e delle norme europee". "L'Italia ha avuto un ruolo decisivo nell'Unione europea per cercare nuove soluzioni al problema migratorio: consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e una accelerazione della revisione del concetto di paese terzo sicuro", "anche al fine di fare definitiva chiarezza su un argomento recente oggetto di sentenze italiane dal sapore ideologico che, se fossero sposati dalla Corte di giustizia Ue, rischierebbero di compromettere i rimpatri da tutti gli Stati membri: una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Solo che questo lo farete voi quando sarete al governo, perché io non intendo farlo". "Se nessun Paese è sicuro, compreso il Bangladesh e così via, sicuramente nessun Paese nord africano, non possiamo rimpatriare nessuno, non possiamo fermare nessuno, quindi la soluzione per il Pd sarebbe quella di fare un bel ponte fra la Sicilia e il nord Africa e fare arrivare tutti. (la Repubblica)
A Bruxelles è l'elemento cardine dell'interesse delle politiche dell'Unione Europea. «Andremo avanti. (Il Dubbio)