Meloni e Macron, uniti su Unifil, divisi sulle armi

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Al vertice dei nove Paesi del Mediterraneo, tenutosi in un lussuoso golf-resort sulle colline di Cipro, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron hanno mostrato un'apparente armonia, suggellata da sorrisi e baci sulle guance. Tuttavia, dietro questa facciata di cordialità, permangono profonde divergenze, soprattutto riguardo alla questione delle esportazioni di armi a Israele.

Macron, al termine del vertice Med9, ha ribadito con fermezza la condanna per l'attacco deliberato delle forze armate israeliane contro le truppe Unifil in Libano, definendolo "completamente inaccettabile". Il presidente francese ha inoltre chiesto un immediato stop alle esportazioni di armi a Israele, sottolineando la necessità di proteggere le forze di pace internazionali.

Giorgia Meloni, insieme a Macron e al premier spagnolo Pedro Sanchez, ha firmato una dichiarazione congiunta per condannare gli attacchi israeliani, esprimendo indignazione e chiedendo che tali azioni non si ripetano. Tuttavia, la premier italiana ha evitato di prendere una posizione netta sul blocco delle esportazioni di armi a Tel Aviv, evidenziando così una divergenza significativa rispetto alla linea francese.

Il vertice, svoltosi tra laghetti artificiali e campi da golf, ha visto i leader dei Paesi del Mediterraneo confrontarsi su temi cruciali per la sicurezza regionale.