Regeni, la testimonianza della sorella Irene: “Era un ragazzo normalissimo. Perché Giulio? È la domanda che ci facciamo ancora oggi”
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“Giulio era un ragazzo normalissimo. Quando il 3 febbraio 2016 ho saputo al telefono da mia mamma che non c’era più, ci chiedevamo ‘ma perché, ma come, non è vero. Perché Giulio? Le domande che ci continuiamo a porre ancora oggi”. Queste le parole di Irene Regeni, sorella del ricercatore friulano, nel corso della sua testimonianza durante il processo a Roma sul sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
L'ex d… Non era nudo, indossava degli abiti. (L'HuffPost)
Al processo per la morte del ricercatore friuliano, proiettata l'intervista di «Al Jazeera» a un detenuto degli 007 egiziani: «Gli chiedevano: "Dove hai imparato a resistere alla tortura?"» (Open)
Il racconto di un ex detenuto palestinese in un videodocumentario tramesso da Al Jazeera e mostrato oggi nel corso dell'udienza del processo davanti alla Prima Corte di Assise di Roma che vede imputati quattro 007 egiziani (il Giornale)
«Giulio Regeni era ammanettato con le mani dietro la schiena, con gli occhi bendati. L'ho rivisto che usciva dall'interrogatorio, sfinito dalla tortura. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla. (L'Unione Sarda.it)
Non era nudo, indossava degli abiti. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla. (Agenzia askanews)
Nuova udienza del processo per la morte di Giulio Regeni Il racconto del testimone (Virgilio Notizie)