Cara Segre, te lo dico con rispetto: hai detto una idiozia

Cara Segre, te lo dico con rispetto: hai detto una idiozia
Nicola Porro INTERNO

Ho trovato veramente incredibile quello che dice oggi Liliana Segre. La Segre è una signora novantenne a cui noi perdoniamo quasi tutto, perché la sua storia non la esonera dal dire stupidaggini così come facciamo tutti. Invece, quelli che non perdoniamo senza attenuanti sono i giornalisti che la sfruttano. Dopo l’inchiesta di Fanpage e le frasi carpite ai ragazzini di Fratelli d’Italia, i giornalisti intervistano la Segre, magari proprio sperando in qualche dichiarazione di questo tipo. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri media

“Con il grande potere della destra non ci si vergogna più di nulla” (AltaRimini)

Estremo cortocircuito a sinistra sull'antisemitismo. A portarlo avanti è chef Rubio, che dai social nelle ultime ore porta avanti una guerra contro l'estrema sinistra ma, soprattutto, contro Liliana Segre (il Giornale)

A cura di Saverio Tommasi Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz (Fanpage.it)

Liliana Segre dopo l’inchiesta sui giovani di FdI: “Verrò cacciata ancora dal mio Paese?”

La senanatrice a vita commenta quanto emerso sul movimento giovanile di Fratelli d'Italia, Gioventù Nazionale ROMA – “Alla mia età dovrò essere cacciata dal mio paese come sono già stata cacciata una volta?”. (Dire)

«Credo che queste derive, chiamiamole derive, che sono venute fuori nell’ultima settimana così in modo eclatante, ci siano sempre state, nascoste, non esibite, e che con l’attuale governo si approfitti di questo potere grande della destra, non ci si vergogni più di nulla”» La senatrice a vita Liliana Segre entra nel dibattito sull’ inchiesta di Fanpage con un intervento forte, chiedendosi «se ora, alla sua età, dovrà essere cacciata dal suo paese come già lo è stata una volta». (Il Sole 24 ORE)

«Credo che queste derive che sono venute fuori nell’ultima settimana in modo eclatante ci siano sempre state. La senatrice a vita Liliana Segre sceglie con cura le parole. (La Stampa)