Blog | Violenza sulle donne, i programmi nelle aziende che fanno la differenza
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Nessuno escluso, neanche le aziende. La violenza di genere abbraccia ogni ambito della società, compreso quello lavorativo. Consapevoli della responsabilità sociale connessa alla loro missione, sono sempre di più le imprese che attivano policy e organizzano campagne, iniziative e raccolte fondi in occasione del 25 novembre per contrastare la violenza di genere. Un fenomeno che culmina nei femminicidi ma che si nutre di violazioni quotidiane fatte di linguaggio discriminatorio, stereotipi e violenza economica. (Alley Oop)
Su altre testate
Un linguaggio inappropriato, uno sguardo lascivo, un invito a cena indesiderato, ma anche un messaggio malizioso via WhatsApp può dare vita ad una molestia sul lavoro. A dirlo è una ricerca condotta da Ires Fvg che ha analizzato i dati Istat raccolti in Italia, che parlano di tormenti che spesso si possono tramutare anche in ricatti sessuali. (Telefriuli)
Poche sono attive contro le molestie sul lavoro (LAPRESSE)
Nel primo semestre 2024, nell’Imperiese sono state 46 le telefonate al numero di pubblica utilità 1522 : un dato che è pari al 58% del totale registrato nel 2023 (Riviera24)
Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. Le forme di violenza sono tante, molte avvengono proprio sul posto di lavoro, come testimonia un report realizzato da We World in collaborazione con Ipsos, dal titolo: “Non staremo al nostro posto. (rtl.it)
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani. (SavonaNews.it)
Tra tutte, però, c’è una forma di violenza che è più subdola e atroce delle altre perché si fonda su un’oggettiva disparità di potere: la molestia nei luoghi di lavoro. Gli uomini che la esercitano sono quasi sempre collocati in una posizione gerarchicamente superiore e, quando non lo sono, per il solo fatto di esser maschi ritengono di essere al di sopra della propria collega. (Collettiva.it)