Cresce il rischio usura per le imprese venete

16/11/2024 ECONOMIA

In Veneto, il fenomeno dell'usura sta assumendo proporzioni allarmanti, con un incremento significativo del numero di piccole e medie imprese segnalate alla centrale dei rischi della Banca d'Italia. Secondo i dati più recenti, sono quasi 8.200 le imprese venete che rischiano di cadere nelle mani degli usurai, con un aumento di 324 unità rispetto all'anno precedente. Questo fenomeno colpisce principalmente le imprese artigiane, i commercianti e i piccoli imprenditori, che, trovandosi in una situazione di insolvenza, vengono segnalati alla centrale dei rischi, precludendosi così l'accesso a nuovi prestiti.

La situazione è particolarmente critica nelle province di Venezia e Treviso, dove si registra la percentuale maggiore di incremento delle segnalazioni. La CGIA di Mestre ha lanciato l'allarme, sottolineando come la crisi economica, aggravata dalla pandemia di Covid-19, abbia messo in ginocchio molte attività, rendendole vulnerabili all'usura. Le difficoltà finanziarie, infatti, spingono sempre più imprenditori a rivolgersi a canali di credito non ufficiali, esponendosi così al rischio di cadere nelle reti degli usurai.

A livello nazionale, il quadro non è meno preoccupante: quasi 118.000 imprese italiane sono a rischio usura, con un incremento di oltre 2.600 unità rispetto all'anno scorso. Anche in questo caso, si tratta principalmente di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori segnalati alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia per insolvenza. La CGIA ha evidenziato come la situazione sia particolarmente grave in alcune regioni, tra cui il Trentino, dove 693 imprese risultano in sofferenza, con un aumento di 10 unità rispetto al 2023.

Le cause di questa situazione sono molteplici: oltre alla crisi economica e alla pandemia, vi sono anche fattori culturali e sociali che contribuiscono a rendere difficile per gli imprenditori italiani accettare la sconfitta e ripartire da zero, come avviene invece in altri paesi, come gli Stati Uniti