Chiavari: il caso di Nada Cella, e il difficile accertamento dei fatti

Chiavari: il caso di Nada Cella, e il difficile accertamento dei fatti
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LevanteNews.it INTERNO

Il caso di Nada Cella (uccisa il 6 maggio 1996) è tornato in prima pagina e sui Tg nazionali. Anna Lucia Cecere sarà processata per omicidio e con lei, per favoreggiamento e false dichiarazioni, Marco Saracco e la sua anziana madre. Alcuni titoli dimostrano soddisfazione nel rinvio a giudizio; ma non siamo a tifare per il Genoa o la Samp. Stiamo parlando di una vita spezzata, del dolore che si rinnova in una famiglia. (LevanteNews.it)

Ne parlano anche altri giornali

«Affronterò anche questa nuova fase perché sono innocente e voglio dirlo a tutti». (leggo.it)

Lo hanno deciso i giudici della Corte di appello di Genova che hanno accolto il ricorso della Procura contro il proscioglimento di Anna Lucia Cecere, l'ex insegnante accusata di essere l'assassina, del commercialista Marco Soracco, da cui lavorava Nada, e l'anziana madre Marisa Bacchioni. (Corriere della Sera)

La requisitoria del procuratore generale, insieme all'appello della pm Gabriella Dotto che non si è persa d'animo dopo quella sentenza, ha convinto i giudici d'appello dopo una lunga giornata di discussioni in aula e due ore di camera di consiglio a mandare a processo l'ex insegnante imputata per quel delitto. (Genova24.it)

A processo 28 anni dopo il delitto, Annalucia Cecere a La Stampa: “Sono innocente e voglio dirlo a tutti, affronterò questa fase con coraggio”

Ieri i giudici della Corte d'Appello di Genova hanno rinviato a giudizio Annalucia Cecere, accusata di aver commesso il delitto. "È stata una giornata davvero epocale. (Fanpage.it)

Non si è mai tirato indietro in 28 anni, fin da quando è stato il principale indagato per omicidio. E Marco Soracco non si tira indietro neanche la sera in cui, a pochi chilometri di distanza, è stato appena rinviato a giudizio per favoreggiamento e falsa testimonianza, insieme alla madre Marisa Bacchioni. (La Repubblica)

«Affronterò anche questa nuova fase perché sono innocente e voglio dirlo a tutti». La donna, che da tempo abita con la famiglia in una frazione tra Cuneo e Boves, è stata rinviata a giudizio mercoledì dalla Corte d’Appello di Genova. (La Stampa)