Nada Cella, la battaglia della nipote Eleonora: «Ho pianto di gioia nella mia camera di hotel, cara zia ti renderò giustizia»

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Corriere della Sera INTERNO

«Sunsets are proof that endings can be beautiful too», i tramonti sono la prova che anche la fine può essere qualcosa di bello. Eleonora Canevari, è nata due anni dopo che sua zia, Nada Cella, è stata uccisa. Figlia della sorella di Nada, Daniela, sceglie l’inglese per esprimere la commozione provata alla notizia che forse, si potrà arrivare a una verità sulla morte di Nada. Ieri, quando la Corte d’appello del tribunale di Genova ha stabilito che ci sarà un processo, Eleonora non era presente, diversamente da altre udienze in passato. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Il commercialista che secondo l’accusa ha coperto Annalucia Cecere, accusata dell’omicidio … (La Repubblica)

Lo hanno deciso i giudici della Corte di appello di Genova che hanno accolto il ricorso della Procura contro il proscioglimento di Anna Lucia Cecere, l'ex insegnante accusata di essere l'assassina, del commercialista Marco Soracco, da cui lavorava Nada, e l'anziana madre Marisa Bacchioni. (Corriere della Sera)

A Fanpage.it parla Antonella Delfino Pesce, la criminologa che ha fatto riaprire le indagini sul caso di Nada Cella, uccisa nel 1996. "È stata una giornata davvero epocale. (Fanpage.it)

Omicidio Cella: Cecere, affronto processo da innocente

Arriva in aula, davanti alla Corte d'Assise di Genova, il cold case di Nada Cella, la segretaria di 24 anni uccisa nel 1996 nello studio dove lavorava a Chiavari. Riaperta tre anni fa grazie a uno spunto trovato da una criminologa rileggendo le vecchie carte, l'inchiesta ha individuato la presunta killer, che ieri è stata rinviata a giudizio con altre due persone. (il Giornale)

"Vorrei vedere Anna Lucia Cecere in viso: a febbraio se la salute me lo permetterà sarò in tribunale". Grazie alla criminologa che ha riaperto il caso (Primocanale)

"Affronterò anche questa nuova fase con coraggio e convinzione, nella totale consapevolezza di essere innocente ed estranea ai fatti". "Ho sempre sostenuto - ha detto tramite i suoi legali Gabriella Martini e Giovanni Roffo - di essere estranea e lo ha anche sostenuto il giudice Nutini. (Il Mattino di Padova)