Danimarca aumenta spesa difesa Artico dopo mire di Trump sulla Groenlandia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen ha annunciato un aumento della spesa per la difesa dell'Artico, in particolare della Groenlandia, regione indipendente sotto la corona danese, dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha rivendicato mire sulla grande isola. La Danimarca investirà 12-15 miliardi di corone danesi, (quasi due miliardi di euro), per compensare un periodo di grossi risparmi sulla difesa dell'Artico durato molti anni". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Finanziariamente e politicamente parte della Danimarca, geograficamente fa parte del Nord America. Richiesta che di primo acchito oltrepassa i confini del bizzarro, in fondo qualche ragione ce l’ha. (Corriere della Sera)
Donald Trump rilancia a raffica. Ennesimo affondo sul canale di Panama controllato dalla Cina, 'invito' al Canada a trasformarsi nel 51esimo stato e nuovo messaggio alla Groenlandia: agli Usa serve e l'isola, dice il presidente americano, vuole gli Usa. (Adnkronos)
Quando il presidente eletto degli Stati Uniti dice che prendere il controllo della Groenlandia (che appartiene alla Danimarca e gode di ampia autonomia) è «una necessità assoluta», che potrebbe chiedere a Panama di restituire agli Usa «per intero e senza fare domande» la sovranità sul Canale e last but not least, come dicono dalle sue parti, che trasformare il Canada nel 51° Stato a stelle e strisce «è un'ottima idea», il desiderio di non prenderlo sul serio è molto forte. (il Giornale)
Il presidente panamense, José Raúl Mulino, ha negato le affermazioni del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui ci sarebbero soldati cinesi di stanza nel Canale di Panama. Negli ultimi giorni Trump ha minacciato di riportare il canale sotto il controllo americano, accusando Panama di "fregare" gli Stati Uniti applicando tariffe di spedizione elevate. (ANSA Brasil)
Forse è soltanto una delle tante provocazioni del presidente-eletto, ma negli anni Ottanta un altro presidente americano, Ronald Reagan, mandò i Marines a invadere la piccola repubblica centroamericana, sebbene per rovesciare un dittatore coinvolto nel narcotraffico, non per conquistare la sua preziosa strada ma… Il governo locale risponde sdegnato. (la Repubblica)
(Adnkronos) – (CremonaOggi)